Sparatoria a Palazzo Chigi: "Volevo colpire un politico", e dalla politica le reazioni
Politica Lazio

Sparatoria a Palazzo Chigi: "Volevo colpire un politico", e dalla politica le reazioni

lunedì 29 aprile, 2013

ROMA, 29 APRILE 2013 - Risuona ancora l'eco di quei sei colpi sparati ieri davanti Palazzo Chigi durante la cerimonia di giuramento del nuovo governo. Luigi Preiti, 49 anni residente nell'Alessandrino ma originario di Rosarno, ha fatto fuoco sui due carabinieri di ronda, subito dopo il momento del delirio, avrebbe detto "Volevo fare un gesto eclatante, non ce la facevo più. Perché non mi avete ammazzato? Io ci ho provato ma avevo sparato tutto, non c'era più niente nel caricatore".  

Qualche ora dopo, nella sua confessione al procuratore aggiunto Gianfilippo Laviani, –l'ex muratore Preiti dichiarerà che il suo obiettivo era ammazzare "il primo politico che mi capitava a tiro". Secondo gli investigatori, l'uomo si trovava a Roma per un gesto eclatante, aveva affittato una stanza in un hotel, premeditando il tutto già da una ventina di giorni e passando all'azione ieri mattina.  "Ho voluto fare un gesto eclatante in un giorno importante: non odio nessuno in particolare ma sono disperato", queste le sue "giustificazioni" di fronte al magistrato. La sua confessione parla di una situazione di disagio comune a molti, ma che non gustifica di certo il gesto compiuto: "Non ho più niente, la mia vita è finita, mia moglie mi ha lasciato, non vedo più mio figlio di 10 anni". 

E un politico avrebbe anche potuto ucciderlo ieri, visto che molti sono arrivati a Palazzo Chigi a piedi, in taxi o con la propria auto, senza scorta. 

E intanto, dopo le dichiarazioni fatte a La Stampa dal presidente del Senato Pietro Grasso, che ha sottolineato quanto l'odio e la disperazione siano contagiose, parole di riflessione e condanna dell'odio arrivano un pò da tutto il Pdl: dalla Prestigiacomo che dichiara "Ora stop a odio e parole violente", alla Gelmini che invita ad "Aprire con determinazione una nuova stagione di pacificazione nella quale tutti abbassino i toni" ed anche la Santanché che incita a "Non fomentare il clima di odio che trova terreno fertile in questa difficilissima fase di crisi economica". 

Forti anche le parole della presidente della Camera Laura Boldrini che al microfono di Skytg24 dice che le tante storie di disperazione "Non vanno sottovalutate e vanno assolutamente date delle risposte, la politica deve dare risposte concrete a questa disperazione. Non sono casi isolati purtroppo, ce ne sono stati già troppi casi di persone disperate che hanno fatto gesti estremi, e quindi io ritengo che questo sia un altro segnale di disperazione. Da condannare la violenza sempre e comunque, questo deve essere chiaro, senza se e senza ma. Ciò detto vanno anche capite e comprese le cause che stanno alla base di questa disperazione".

Sui toni della politica e sui partiti che richiamano la piazza dice: "Oggi più che mai è necessario far prevalere il senso di responsabilità, i toni accesi fanno più male che bene, è anche vero che c'è tanto malessere nella società e questo non va sottovalutato, dunque la politica anzichè alzare i toni,  deve concentrarsi nel dare risposte adeguate ai bisogni delle persone".

Pronta anche la reazione di Beppe Grillo, che, in un audio diffuso sul suo blog, vuole sottolineare come il M5s sia assolutamente lontano da "ogni forma di violenza", "Noi raccogliamo firme ai banchetti, facciamo referendum e leggi popolari. Quindi piena solidarietà alle forze dell'ordine e alla polizia, e speriamo che sia un episodio isolato e rimanga tale". [MORE] 

(Foto dal sito time.mk)

Katia Portovenero


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