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MILANO, 09 AGOSTO 2012- Secondo i dati della Cgil scuola, nelle 1.224 scuole, 576 sono, al momento, prive di un dirigente. In particolare, a Milano e provincia, sono 130 i dirigenti che mancano nei 362 istituti diffusi nel territorio. La situazione è precipitata a causa anche della decisione del Tar che, con la sentenza del 17 luglio, ha annullato il concorso per dirigenti scolastici che avrebbe dovuto sopperire al suddetto deficit nel numero dei presidi. In particolare, la decisione del Tar trova giustificazione in un vizio di legittimità generato da «buste troppo leggere, trasparenti se messe in controluce», che avrebbe violato il principio dell'anonimato, base di ogni concorso pubblico.
Conseguentemente, l'Ufficio scolastico regionale ha subito inoltrato ricorso, affiancato dal ministero dell'Istruzione. Così, venerdì 3 agosto il presidente del Consiglio di Stato ha emanato un decreto d'urgenza che annulla temporaneamente lo stop del Tar. Il che vuol dire: Concorso riabilitato, ma in via provvisoria. Infatti, affinchè la decisione sia effettiva, occorrerà attendere il 28 agosto, quando il collegio del Consiglio di Stato si riunirà e si esprimerà in merito. [MORE]
Comunque sia, l'Ufficio scolastico ha deciso di portasi avanti pubblicando, lo scorso lunedì, le graduatorie dei candidati idonei: 406 per 355 posti. Così, se il 28 agosto il Consiglio di Stato si pronuncerà a favore, i vincitori del concorso potranno andare a colmare parte dei seggi vacanti negli istituti lombardi. Tuttavia, si tratterà di una decisione provvisoria, visto che la discussione nel merito della sentenza del Tar avverrà tra diversi mesi. Come ha sostenuto il direttore dell'Ufficio scolastico regionale Giuseppe Colosio, "Se come speriamo il Consiglio di Stato non sconfesserà la decisione del suo presidente, l'emergenza presidi si ridurrà in modo consistente. Se invece il concorso verrà bloccato, lo scenario sarà terribile: un altro anno di presidi con incarichi multipli".
Spaccatura, ovviamente, tra i docenti che hanno fatto ricorsoal tar (un centinaio) e quelli che lo hanno superato. Per uno dei ricorrenti, Lorenzo Valentino, "Siamo preoccupati anche noi per l'assenza dei presidi nelle scuole, ma riteniamo che il concorso così come è stato sostenuto abbia leso un nostro diritto. E che sia giusto proseguire nella ricerca della verità. Va benissimo tamponare un'emergenza, ma la nostra situazione rimane sospesa: attraverso i legali che ci seguono cercheremo una mediazione con l'Ufficio scolastico regionale, chiederemo di sostenere quattro mesi di tirocinio e un esame finale che ci permetta di ottenere il titolo di dirigente". Dall'altro fronte evidenziano che, "Ci stanno isolando, ci stanno accusando di aver difeso il nostro interesse a scapito del benessere collettivo. Ma i ragazzi non hanno bisogno di vedere i loro insegnanti farsi la guerra". Vedremo come andrà a finire.
(Fonte: Corriere della Sera)
Rosy Merola