Scuola in piazza contro la riforma, manifestazioni e cortei in sette città
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ROMA, 5 MAGGIO 2015 – La scuola in piazza contro la riforma Renzi: insegnanti, dirigenti e studenti uniti contro le modifiche al ddl approvato ieri dalla Camera, nel quale si mitiga, tra le altre cose, il potere dei presidi. La maggioranza e il governo lasciano comunque intendere di voler lasciare una porta aperta al dialogo, “non è un prendere o lasciare”, come ha commentato il ministro Maria Elena Boschi, “se ci sono modifiche da fare le faremo. Non c'è chiusura totale”.
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L'altro giorno a Bologna, il premier Renzi è stato fortemente contestato, ma dal palco Matteo ha reagito con fermezza ai fischi e ha anche avuto un confronto con alcuni precari che lo avevano contestato. Il ministro Stefania Giannini si è detta invece “perplessa” perché i punti sui quali si sciopera sono “assolutamente estranei a quello che noi vogliamo fare con la buona scuola, cioè autonomia scolastica e potenziamento dell'offerta formativa”.
Il sindacato annuncia una mobilitazione molto ampia, ribadendo le ragioni della protesta, con in particolare un secco “No” ai “super poteri dei dirigenti scolastici”, la richiesta di un piano di assunzioni per stabilizzare il lavoro di docenti e Ata e il rinnovo del contratto scaduto da sette anni, oltre a forti investimenti. Pronta a Roma la manifestazione nazionale, con un corteo che partirà da piazza della Repubblica e arriverà a piazza del Popolo. Altri siti saranno Milano, Aosta, Bari, Catania, Palermo e Cagliari. Per quanto riguarda i Cobas, manifestazione concentrata soprattutto nella capitale, prima davanti al ministero della pubblica istruzione, poi a Montecitorio.
Foto: ilmessaggero.it
Dino Buonaiuto