Scoperto a Mazara traffico di persone ed armi tra Francia, Sicilia e Libia
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CAPO FETO (TRAPANI), 23 LUGLIO 2012 – Dalla Francia alla Libia passando per la Sicilia. È questo il tragitto seguito dal Gruppo d'investigazione sulla criminalità organizzata di Genova e Palermo in una operazione – coordinata dai sostituti procuratori Dino Petralia, Francesca Rago e Sabrina Carmazzi della Procura di Marsala – che ha permesso di smantellare una organizzazione criminale transnazionale attiva sia nel trasporto di migranti dalle coste nordafricane che nel traffico di armi.
I dettagli dell'operazione - che Petralia ha definito “strepitosa” - saranno presentati in una conferenza stampa fissata per domani. Quello che si sa al momento è che questa è partita in seguito ad uno sbarco di migranti avvenuto sulla costa di Capo Feto, a Mazara del Vallo. Indagando sugli scafisti gli inquirenti sono venuti a conoscenza anche del filone legato al traffico di armi, con il fermo da parte della Guardia di Finanza di un furgone partito qualche giorno fa da Marsiglia ed intercettato alla frontiera ligure. A bordo, oltre ad un cittadino tunisino e ad un marsalese, per il quale la Procura sta in queste ore accertando eventuali rapporti con le famiglie mafiose della zona, sono state trovate 110 armi tra lunghe e corte, gas tossici, munizioni, esplosivi ed un bazooka di piccole dimensioni. Una volta arrivate sulle coste siciliane, le armi avrebbero poi preso la via della Libia attraverso gli stessi uomini e gli stessi mezzi che nelle ore precedenti avevano trasportato i migranti.
Fondamentali per il buon esito dell'operazione, anche questa volta, si sono dimostrate le intercettazioni telefoniche, in aggiunta alla spavalderia del gruppo criminale che – senza naturalmente esserne a conoscenza – ha svelato i propri piani agli agenti in ascolto.[MORE]
Ancora non è chiaro a chi fosse destinato il carico: se ai ribelli libici, agli uomini rimasti fedeli al regime di Gheddafi o se queste sarebbero poi passate attraverso altre frontiere come quella tunisina, dove due giorni fa – come scriveva l'agenzia AnsaMed – un aereo dell'Aviazione tunisina ha distrutto tre automezzi carichi di armi provenienti dalla Libia e diretti in Algeria.
Da chiarire, infine, se il traffico internazionale interessi solo le mafie o se l'operazione che si sta concludendo in queste ore sia da inserire nella più ampia azione di contrasto al mercato nero delle armi, dove oltre alle organizzazioni criminali lavorano grandi industrie del settore e governi. La storia recente che collega Trapani, i traffici internazionali e la mafia – con gli omicidi dei giornalisti Mauro Rostagno ed Ilaria Alpi ed ancor prima del giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto – potrebbe da ieri avere un nuovo capitolo.
(foto: marsala.it)
Andrea Intonti [http://senorbabylon.blogspot.it/]