Save the Children: 1 bimbo su 10 troppo povero per la festa di compleanno
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ROMA, 18 NOVEMBRE 2015 – Presentato questa mattina a Roma – presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani – alla presenza del Presidente del Senato Pietro Grasso il sesto Atlante dell’Infanzia (a rischio) “Bambini senza. Coordinate e cause delle povertà minorili” di Save the Children, l’Organizzazione internazionale indipendente impegnata dal 1919 per la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti. [MORE]
Curato da Giulio Cederna e corredato dalle foto di Riccardo Venturi, l’ampio dossier (200 pagine e 62 mappe originali), che ieri è stato anche consegnato al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, fotografa le deprivazioni che colpiscono nel nostro Paese i minori, vittime dirette e indirette della dilagante illegalità e della corruzione, con inevitabili ripercussioni sul rendimento scolastico.
Infanzie negate - Secondo la prima mappa, realizzata in base ai dati forniti dall’associazione Libera, «almeno 85 i bambini e adolescenti incolpevoli uccisi dalle mafie dal 1896 ad oggi e molti di più coloro che hanno assistito all’uccisione di familiari, ritrovatisi orfani o adescati e arruolati giovanissimi nelle file della criminalità organizzata. 546.000 gli under 18 – il 5,4% della popolazione 0-17 anni – nati e cresciuti in uno dei 153 comuni sciolti per mafia negli ultimi 17 anni (mappa dei Minori senza Consigli e Nascere nella Locride), soprattutto al Sud ma anche al Centro e Nord Italia».
E ancora, l’Atlante di Save the Children evidenzia che in Italia i minori a rischio sono centinaia di migliaia: «quasi 1 su 10 vive in famiglie che non possono permettersi di invitare a casa gli amici, festeggiare i compleanni, comprare abiti nuovi, libri non scolastici, mandare in gita con la classe»; «1 bambino su 20 non può contare su due paia di scarpe l’anno (di cui almeno uno utilizzabile in ogni stagione) e non riceve un pasto proteico al giorno»; mentre sono oltre 500mila i giovani (tra 15 e i 29 anni, prevalentemente laureati) che negli anni si sono trasferiti al Nord in cerca di lavoro, o nella speranza di migliori condizioni di vita.
«Illegalità e povertà educativa si alimentano a vicenda – osserva Raffaela Milano, direttore dei Programmi Italia-Europa –. Vivere in un ambiente deprivato dal punto di vista sociale ed educativo per un bambino significa non avere l’opportunità di scoprire le proprie capacità e i propri talenti e non poter costruire liberamente il proprio futuro. È questo che intendiamo quando parliamo di povertà educativa, una piaga drammatica nel nostro Paese».
Domenico Carelli
(Foto: dalla pagina facebook di Save the Children Italia)