Roma: non si placa la polemica per i funerali di Vittorio Casamonica
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ROMA, 21 AGOSTO 2015 – Hanno destato scalpore i funerali di Vittorio Casamonica, il sessantacinquenne esponente di una delle famiglie coinvolte nello scandalo di Mafia Capitale, le cui esequie si sono svolte nel corso della mattinata di ieri al Tuscolano, dove il feretro è giunto a bordo di una carrozza del 1910, preceduta da un corteo di SUV e Rolls Royce stracolmi di fiori, avanzati sulle note della colonna sonora de Il Padrino suonata dalla banda Panizza di Frascati. [MORE]
La sfarzosa cerimonia funebre ha scatenato una polemica che, al momento, non accenna ancora a placarsi. Sel e il parlamentare del Pd Roberto Morassut stanno preparando un’interrogazione parlamentare al Ministro dell’Interno Angelino Alfano, mentre il sindaco capitolino, Ignazio Marino, ha dichiarato: “Ho chiamato il Prefetto perché siano accertati i fatti con il dovuto rigore. È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi”. Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia, ha dichiarato: “Quanto avvenuto oggi a Roma non è francamente accettabile. Sarà necessario accertare se tutto questo sia accaduto con o senza le dovute autorizzazioni”. Sconvolto anche il presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, che ha fatto appello alle autorità ecclesiastiche: “E’ compito della Chiesa ribadire che non può esserci compatibilità fra la violenza mafiosa e il Vangelo”.
Il parroco della parrocchia di San Giovanni Bosco, nella quale si sono svolti i funerali, ha dichiarato alle pagine de Il Messaggero: "Non sapevo chi fosse. Ho saputo solo all'ultimo cosa stava accadendo, quasi per caso. Avevo notato alcune incertezze negli occhi dei miei confratelli. Più di uno mi ha detto: 'Allora, lo celebri tu?' Io non mi sono tirato indietro. Cosa dovevo fare? Il perdono c'è per tutti".
AGGIORNAMENTO ORE 17.30: Sulla scia delle polemiche sollevate dalle esequie show di Vittorio Casamonica, ormai un caso politico, il deputato Movimento 5 Stelle e Vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, sul suo profilo facebook ha commentato: «Il funerale di ieri a Roma del boss Casamonica ci ricorda che la mafia è prima di tutto un atteggiamento. Per questo molti politici sono mafiosi: compiono atti efferati attraverso leggi vergognose – come quella che istituisce Equitalia o la riforma Fornero o quelle per salvare gli amici dalla galera – causano la morte per suicidio di migliaia di persone e poi si proclamano salvatori della patria».
«A Roma – incalza Di Maio – non c'è solo mafia ma c'è un SISTEMA, alimentato anche dal partito di Matteo Renzi che oggi governa la Città, la Regione Lazio e il nostro Paese. Consentendo e partecipando al business dell'immigrazione, dei venditori ambulanti, delle cementificazioni selvagge - basta leggere le carte dell'inchiesta Mafia Capitale per riscontrarlo - si è ingrossata l'ennesima piovra. Togliamo il governo ai partiti e la mafia muore di fame. Bisogna andare a votare per il Comune di Roma il prima possibile, se Marino non vuole dimettersi da ieri c'è una ragione in più per sciogliere il Campidoglio per mafia. Noi ci saremo con un nostro candidato Sindaco e una nostra lista, correremo da soli. Quello di ieri è stato il funerale della legalità. Ma deve essere l'ultimo».
Intanto, per l’elicotterista che ieri ha sorvolato a bassa quota la capitale, spargendo petali di rose rosse sul corteo funebre del boss, è arrivata la sospensione in via cautelativa della licenza: l’uomo, un ex dipendente Alitalia di cui non è stata rivelata l'identità, ha agito pur non avendo una «specifica autorizzazione», senza la quale – come evidenziato in una nota dell’ENAC (Ente Nazionale per l'Aviazione Civile) – «è proibito» il «lancio di materiale da bordo» (nella fattispecie, petali di rose).
(foto www.romasparita.eu)
Elisa Lepone, Domenico Carelli