Renzi sotto accusa per pubblicità a pagamento: «Ingannevole e contro il regolamento»
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ROMA, 29 NOVEMBRE 2012 - Altro che fair play, adesso sono tutti contro Renzi. Dopo il confronto televisivo tra il sindaco di Firenze e Pier Luigi Bersani, i due candidati premier del centrosinistra che si sfideranno domenica al ballottaggio, è partito un attacco congiunto contro il “rottamatore” fiorentino.
Il segretario del Partito Democratico e gli altri candidati eliminati al primo turno, Bruno Tabacci, Laura Puppato e Nichi Vendola, hanno presentato un esposto ai Garanti delle primarie contro Matteo Renzi, reo essersi avvalso di pagine a pagamento, comparse oggi su tre quotidiani, Corriere della Sera, La Stampa e Qn. Secondo i quattro, sulle pagine incriminate appaiono pubblicità a pagamento che «invitano alla registrazione all'albo degli elettori per il turno di ballottaggio del 2 dicembre 2012, in violazione del codice di comportamento dei candidati e dei principi regolamentari».
Tale invito, tutt’altro che innocuo e «riconducibile al candidato Matteo Renzi», sarebbe deleterio alla comprensione del funzionamento delle primarie per una serie di motivi ben argomentati nell’esposto e riportati dettagliatamente su Ansa.
Il primo motivo riguarda la natura di queste pubblicazioni: «La pubblicità contenuta in tale pubblicazione, apparentemente “istituzionale” non è stata deliberata né pubblicata dal Coordinamento nazionale delle Primarie, unico organismo preposto e legittimato a farlo».
Il secondo, invece, riguarda la diffusione di informazioni errate a riguardo della registrazione: «Si tratta di una pubblicità “ingannevole”, in quanto suscita la convinzione che chi non si é iscritto all'Albo degli elettori entro la data del 25 novembre e, di conseguenza non ha votato al primo turno, può farlo semplicemente richiedendo la registrazione “tout court”, senza specificare che, in realtà, la tipologia dei casi ammissibili è rigorosamente disciplinata».[MORE]
Il terzo motivo è quello che più incastra il sindaco fiorentino: «La pubblicità contenuta in tale pubblicazione è palesemente riconducibile al candidato Matteo Renzi, perché il sito al quale è possibile inviare la richiesta (www.domenicavoto.it) é creato e gestito dalla Fondazione Big Bang, fondata dallo stesso Matteo Renzi e diretta dal Comitato di Matteo Renzi».
Secondo Paolo Fontanelli, rappresentate di Bersani, la cui opinione è ripresa dal Sole24ore, «è evidente la violazione del regolamento e soprattutto delle norme che vietano la pubblicità a pagamento finanziate dai candidati e quelle che regolano il limite delle spese e la loro trasparenza».
Per il presidente dei garanti, Luigi Berlinguer, il problema più grave sarebbe la disinformazione che trasparirebbe da queste pubblicazioni, le quali indurrebbero a pensare che basti una mail per poter votare al ballottaggio, mentre «le regole tra il primo e il secondo turno non sono cambiate».
(Foto: www.rischiocalcolato.it)
Giovanni Gaeta