Renzi chiede giustizia per Roma: "Non lasceremo la Capitale in mano ai ladri"
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ROMA, 8 DICEMBRE 2014 – Il premier Matteo Renzi chiede giustizia per Roma e lo dice davanti ai Giovani democratici, accorsi in occasione della “Factory 365” per festeggiare la vittoria di Renzi alle primarie del 2013. ‹‹Non lasceremo la Capitale in mano ai ladri: Roma è troppo grande e bella per lasciarla in mano a gentaccia›› grida Renzi davanti alla futura dirigenza del Partito, sdegnato dagli scandali mafiosi che stanno interessando la Capitale.
Renzi davanti ai Giovani Democratici: “È tempo di giustizia e un selfie non corrisponde ad una tangente”
‹‹È tempo di giustizia›› afferma Renzi durante la kermesse politica ‹‹Noi siamo garantisti, sempre, a me lo sdegno delle prime 48 ore non mi interessa. Si facciano presto i processi e, chi ha sbagliato, paghi fino all’ultimo centesimo››. Ma Renzi spezza anche una lancia in favore di Giuliano Poletti, il ministro del Lavoro che, nei giorni scorsi, è stato ritratto in una foto insieme a Salvatore Buzzi, arrestato per le mazzette e considerato il braccio destro di Massimo Carminati, ‹‹tra noi c’è chi non dorme da una settimana per una foto. Farsi un selfie non è come prendere una tangente. E chi prende tangenti con noi ha chiuso››.
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Renzi guarda al futuro: “Cambieremo l’Italia: grazie a voi Grillo tornerà a fare spettacoli”. Su Salvini: “Non ho paura di lui”
Continua il discorso, Renzi, spostando l’attenzione sul motivo per cui erano lì, i festeggiamenti. Renzi incalza subito con ‹‹molti di voi non erano qui l’8 dicembre scorso››, ricordando però che la classe dirigente cambia e che ora sono uniti verso un solo obiettivo, ‹‹cambiare l’Italia››. Ma altri cambiamenti hanno interessato i politici in questi dodici mesi, in primis il ridimensionamento del Movimento 5 Stelle che, solo un anno fa, appariva il principale nemico del PD, ‹‹grazie a voi, nel 2015, Grillo torna a fare spettacoli. Grillo torna a fare i tour grazie al nostro, al vostro lavoro e questo è un bene per lo spettacolo››. Infine, conclude riservando una menzione speciale per gli attuali nemici, in particolare il leader leghista Matteo Salvini, ‹‹non mi fa paura. L’integrazione non la fai alimentando le paure, ma dicendo che la legge è uguale per tutti e questo significa anche mandare i bambini a scuola. Noi abbiamo smantellato i campi rom, mettiamo 200 milioni di euro per le periferie, ma per farle rivivere non bastano i soldi, ci vogliono gli insegnati››.
Erica Benedettelli
[immagine da gionalettismo.it]