Referendum: approvato il regolamento sul dibattito pubblico in Rai
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ROMA, 6 MAGGIO - A poco più di un mese dalle consultazioni referendarie, il 4 maggio la Commissione di Vigilanza Rai, dopo settimane di stallo, ha approvato il regolamento sui dibattiti politici in merito ai referendum previsti per il 12 e 13 giugno. Quattro sono i quesiti referendari sui quali i cittadini italiani sono chiamati ad esprimersi: due riguardano l’acqua pubblica, uno il nucleare e uno il legittimo impedimento. Temi sui quali la Rai, servizio pubblico, dovrà garantire il dibattito secondo le regole previste dalla par condicio. [MORE]
Allo stato attuale infatti, nonostante l’inserimento nel decreto Omnibus dell’emendamento sulla cosiddetta “moratoria nucleare”, i referendum si terranno regolarmente. Questo almeno fino a quando l’emendamento non sarà diventato legge, approvato dal Presidente della Repubblica e pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Solo in seguito allo svolgimento di questo iter si avrà il pronunciamento definitivo della Cassazione, la quale dovrà decidere se mantenere o eliminare il quesito riferito al nucleare. Per il momento, quindi, si terranno tutti e quattro i referendum e la Rai sarà tenuta ad informare i cittadini.
Ci sono volute settimane per approvare il regolamento sulla par condicio, dopo che per ben sette volte in Commissione era mancato il numero legale a causa delle assenze in massa dei consiglieri Pdl, Lega e Responsabili, e dopo le numerose proteste e sit in dei comitati che hanno promosso i referendum. Gli undici articoli del provvedimento approvato lo scorso mercoledì disciplinano le modalità con cui si svolgerà il dibattito pubblico prevedendo pari accesso ai favorevoli e ai contrari.
Oltre alla messa in onda di tribune politiche dedicate in modo specifico ai referendum, ad occuparsi delle tematiche referendarie saranno “i telegiornali, i giornali radio, i notiziari, i programmi di approfondimento e ogni altro programma di contenuto informativo”, che ospiteranno le opinioni dei comitati, delle associazioni e delle forze politiche presenti in Parlamento garantendo “il contraddittorio in condizioni di effettiva parità di trattamento osservando in maniera particolarmente rigorosa ogni cautela atta ad evitare che si determinino situazioni di vantaggio per i favorevoli o i contrari ai quesiti referendari”. A partire dal 16 maggio, la Rai sarà anche tenuta a curare “l'illustrazione dei quesiti referendari“ e ad informare “sulle modalità di votazione, ivi comprese le speciali modalità di voto previste per gli elettori che non hanno accesso ai seggi elettorali, sulla data e gli orari della consultazione”.
Serena Casu