Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
CATANZARO - Non l'ha violentata, né ha abusato di lei. Saverio Pungillo, macellaio trentaseienne di Catanzaro, è stato assolto, con ampia formula liberatoria perché il fatto non sussiste, dal capo di imputazione per violenza sessuale. Arriva dopo quasi due anni dal denunciato presunto evento la sentenza di assoluzione emessa dalla sezione penale del Tribunale di Catanzaro a favore del giovane, accusato dalla polacca V.B.P. di 30 anni di averla, violentata.
La vicenda giudiziaria è iniziata nel mese di Agosto 2008 quando la donna si recò nella caserma dei carabinieri di Santa Maria dichiarando di essere stata abusata sessualmente dal Pungillo nella propria macelleria. I militari dell'Arma trasmisero il rapporto alla Procura catanzarese e successivamente il Gip Antonio Rossi emise l'ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del Pungillo. [MORE]
Per quattro mesi Saverio Pungillo è rimasto richiuso in una cella della casa circondariale di Vibo Valentia prima di essere riammesso in libertà.
Durante l'istruttoria dibattimentale i legali del Pungillo, l'avvocato Nicola Cantafora e l'avvocato Antonio Servino, hanno sostanzialmente capovolto l'impianto accusatorio sostenuto dal Pm Simona Rossi e dal legale della parte civile Gioconda Soluri.
Tutte le dichiarazioni fornite dalla Polacca sono state smentite dalle risultanze processuali. Un testimone ha dichiarato che la saracinesca della macelleria, luogo del presunto stupro, è rimasta aperta per tutto il giorno contrariamente da quanto affermato dalla giovane donna che aveva dichiarato che la stessa era stata chiusa nei lunghi minuti della violenza sessuale. La persona che ha accompagnato la polacca in caserma ha dichiarato che i vestiti non erano lacerati ne tantomeno sporchi di sangue come dovevano risultare dopo un rapporto violento su un tavolo da macelleria sporco di sangue. Non ultime le risultanze del tampone vaginale che non hanno rivelato la presenza di cellule dell'accusato di violenza.
La giornata di oggi davanti al giudice Abigail Mellace ha visto l'interrogatorio della donna e del Pungillo evidenziando la contraddittorietà della stessa rendendo inaffidabili le dichiarazioni fornite.
L'assoluzione per non aver commesso il fatto è giunta così anche per Cosimo Passalacqua, difeso dall'avvocato Antonio Rania, anch'esso accusato dalla giovane donna di molestie che era stato interessato dal Pungillo per ospitare la donna per un breve periodo di tempo.
Soddisfazione da parte degli imputati che solo due giorni fa avevano avuto da parte del P.M. la richiesta di una condanna rispettivamente di 5 anni per il Pungillo e di 2 anni e 4 mesi per il Passalaqua.
Francesco Vallone