Processo Eternit: chieste in appello pesanti condanne per i manager

Raffaele Basile
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TORINO, 13 MARZO 2013 Venti anni di reclusione per Stephan Schmidheiny e Louis de Cartier, imputati nel processo di appello per le migliaia di morti provocate dalle esalazioni degli stabilimenti italiani della Eternit. Li ha chiesti il p.m. di Torino, Guariniello.

L’accusa è quella di disastro ambientale doloso permanente e omissione dolosa di cautele antinfortunistiche. Guariniello ha chiesto che gli imputati vengano condannati anche per le vittime da amianto degli stabilimenti di Rubiera in provincia di Reggio Emilia e di Bagnoli (Napoli).

I parametri per cui è stata chiesta la condanna a 20 anni sono ‘’l’enorme gravità del danno,l’eccezionale intensità dell’elemento soggettivo e il dolo diretto". L’aggravente viene poi individuata nel fatto che gli imputati hanno a lungo negato la pericolosita’ e la cancerogenicita’ dell’amianto.

In primo grado, va ricordato che vi fu la condanna dei due manager a 16 anni per disastro doloso e omissione di cautele.[MORE]

Raffaele Basile

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Scritto da Raffaele Basile

Giornalista di InfoOggi

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