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Pristina, 26 luglio 2011- Da più di tre anni non c'erano scintille, ma ieri, a sorpresa, è tornata la tensione al confine tra Serbia e Kosovo. La scorsa notte, infatti, intorno alle dieci, il governo di Pristina ha inviato forze di polizia per presidiare alcune zone a Nord della frontiera, e rimettere in atto il blocco doganale, in un' aria dove resiste ancora una minoranza serba che non riconosce le autorità Kosovare.[MORE]
Immediata la risposta dei cittadini, che sono scesi nelle strade per impedire il passaggio degli agenti, bloccando la strada con un autocarro. Secondo fonti vicine alle forze dell' ordine, tre poliziotti sarebbero rimasti feriti negli scontri.
La pietra dello scandalo sembra essere stata proprio la decisione del governo kosovaro di bloccare l'importo di merci made in Serbia, una mossa in risposta all' embargo imposto da Belgrado dopo la dichiarazione unilaterale di indipendenza del 2008.
Smentito per il momento ogni coinvolgimento di Eulex, la missione dell'Unione Europea che monitora la situazione nella zona, dichiarando come ci sia l'intenzione di risolvere il problema attraverso il dialogo e la diplomazia.
Il ministro degli Interni kosovaro, però, ha dichiarato che il governo di Pristina non farà marcia indietro; Eulex per il momento controlla a distanza, insieme ai soldati del Kfor, il cui comandante Erhard Buhler, in una conferenza stampa, ha pregato i cittadini kosovari di non reagire la violenza
Simona Peluso