Prende forma il governo Gentiloni: oggi la fiducia alla Camera
Politica Lazio

Prende forma il governo Gentiloni: oggi la fiducia alla Camera

martedì 13 dicembre, 2016

ROMA – 13 DICEMBRE. Il Presidente del Consiglio incaricato, Paolo Gentiloni, ieri pomeriggio ha ufficializzato al Quirinale i nomi dei ministri che comporranno il nuovo Governo. Dopo il giuramento nelle mani del Presidente della Repubblica nel Salone delle Feste Gentiloni, il cui esecutivo è de facto entrato nel pieno delle sue funzioni, ha annunciato che oggi (dalle 11.00) e domani verrà votata la fiducia, prima dalla Camera dei Deputati e poi dal Senato della Repubblica. 

Le scelte dell’ex Ministro degli esteri sono state sorprendenti perché non rappresentano una linea di evidente discontinuità con l’esperienza governativa conclusa a seguito del risultato referendario del 4 dicembre. Infatti, tra i ministri di maggiore rilevanza, quelli con portafoglio, solamente Stefania Giannini e Maria Elena Boschi non hanno ricevuto incarichi ministeriali. La prima non è stata confermata al dicastero della Pubblica istruzione a cui è subentrata Valeria Fedeli, ex vicepresidente vicaria del Senato. La Boschi, invece, è stata sostituita da Anna Finocchiaro per la gestione dei Rapporti con il Parlamento, anche se le è stato affidato il ruolo di Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio. Angelino Alfano, infine, che ha rimpiazzato il nuovo premier agli Affari esteri, è stato sostituito da Marco Minniti, già sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei governi Letta e Renzi.

Queste nomine hanno provocato forti reazioni da tutte le forze politiche, non solo dai partiti di opposizione ma anche dalle fazioni che avevano sostenuto il governo Renzi. Questo vale soprattutto per gli esponenti di Ala e Scelta Civica, alleati in Parlamento e rappresentati da Denis Verdini e l’ex ministro dell’economia Enrico Zanetti, che hanno mostrato un’evidente irritazione per l’assenza, nell’elenco dei ministri, di un loro esponente. “Non voteremo la fiducia a un governo che ci pare al momento intenzionato a mantenere uno status quo, che più dignitosamente sarebbe stato comprensibile con un governo Renzi bis” sono state le parole dei due in una nota congiunta. Questo apre uno scenario di incertezza soprattutto al Senato, dove la maggioranza di governo non è in dubbio di fronte all’istituto della fiducia, ma nettamente più rischiosa per quelle che saranno le future azioni del governo, per le quali i 18 senatori in gioco avrebbero potuto rappresentare un maggiore equilibrio politico.

Ancora più dure, come prevedibile, le parole degli esponenti del Movimento Cinque Stelle. Beppe Grillo, durante il suo spettacolo teatrale “Grillo vs Grillo” a Genova, ha detto “questa ve la devo dire: da domani tutti i nostri parlamentari staranno fuori da questo Parlamento finto e il Parlamento lo faranno nelle strade e nelle piazze.”
“E’ del tutto chiaro che non andremo in Aula a votare una fiducia a un governo fantoccio. Poi nelle prossime ore conoscerete tutte le iniziative del movimento 5 Stelle” sono state, invece, le parole di Luigi di Maio che ha rincarato la dose tramite un post su Facebook in cui ha scritto “Un Governo nemico della meritocrazia, nemico dei cittadini onesti. Colui che è stato Ministro degli esteri mentre si esportavano bombe in Arabia Saudita, promosso Presidente del Consiglio dei Ministri: Paolo Gentiloni. Colei che ha fatto la riforma della pubblica amministrazione bocciata dalla Corte Costituzionale, confermata Ministra della Funzione Pubblica: Marianna Madia. Colei che ha fatto la riforma della Costituzione bocciata dal 60% degli italiani con il referendum, promossa a sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri: Maria Elena Boschi Colui che da Ministro dell'Interno (non) ha gestito l'immigrazione e la sicurezza in Italia, protagonista dello scandalo Shalabayeva, promosso a Ministro degli Esteri: Angelino Alfano (si proprio lui ci rappresenterà all'estero...). Colui che ha portato Verdini in maggioranza di Governo e gli ha permesso anche di fare le liste a sostegno del PD per le amministrative, promosso a Ministro dello Sport: Luca Lotti. Si stanno scavando la fossa con le loro stesse mani. Loro non si arrenderanno mai, noi neppure!”.

Voci di contrasto al nuovo esecutivo emergono anche all’interno dello stesso Partito Democratico, in primis da Massimo D’Alema, uno dei principali sostenitori del No al referendum costituzionale, il quale ha sottolineato che “se la risposta all’esito del referendum, e al voto contrario dei giovani, è quella di spostare Alfano agli esteri per far posto a Minniti, allora abbiamo già perso 4 o 5 punti percentuali, e alle prossime elezioni sarà un’ondata”.

Nel centrodestra Giorgia Meloni ha addirittura equiparato le scelte di Gentiloni, con una colorata metafora, ad uno “sputo in faccia agli italiani”.

Il nuovo governo nasce, dunque, in un clima ancora più rovente di quello che ha caratterizzato il panorama politico e sociale delle ultime settimane. I prossimi giorni saranno interessanti per comprendere i nuovi rapporti di forza all’interno delle due Camere e per verificare quanti siano le reali possibilità di mettere in opera un percorso condiviso tra le forze parlamentari nella stesura di una nuova legge elettorale, qualificata come una delle ragioni fondanti del nuovo esecutivo anche dallo stesso Gentiloni. 

Carlo Giontella

immagine da martesanabynight.com  [MORE]


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