Parità di genere. Le parlamentari: «Promuovere la presenza femminile nelle istituzioni»
Politica Lazio

Parità di genere. Le parlamentari: «Promuovere la presenza femminile nelle istituzioni»

venerdì 7 marzo, 2014

ROMA, 7 MARZO 2014 – Con una lettera firmata da novanta parlamentari donne, di tutti i gruppi politici e rivolta ai leader di partito, le donne della politica italiana rivolgono un appello affinché all’interno della nuova legge elettorale, in discussione alla Camera, venga inserito un provvedimento in materia di parità di genere.

LA LETTERA - «Siamo convinte – scrivono le novanta deputate - che non sia possibile varare una nuova legge senza prevedere regole cogenti per promuovere la presenza femminile nelle istituzioni e per dare piena attuazione all’articolo 3 e all’articolo 51 della Costituzione».

Ieri alla Camera, in seguito al no di Berlusconi sull’inserimento di un articolo ad hoc per la promozione della parità di genere nelle liste elettorali, molti sono stati i risentimenti delle parlamentari di diversi gruppi politici, dal PD a Forza Italia, che infine, con un’intesa comune, hanno deciso di reclamare con convinzione l’uso delle quote rosa in politica.

«In queste ore – si legge nella lettera firmata anche dalle berlusconiane Mara Carfagna e Stefania Prestigiacomo - si sta discutendo alla Camera la nuova legge elettorale, un traguardo importante ed atteso da parte dei cittadini e delle cittadine italiane. Siamo consapevoli dell’importanza e della necessità di approvare nuove regole che presiedano al buon funzionamento della nostra vita democratica e che definiscano la rappresentanza e l’efficienza del nostro sistema politico. L’intento dell’appello non è quello di ostacolare l’approvazione dell’Italicum, sottolineano le parlamentari, ma di invitare i leader dei partiti che siedono in Parlamento a «trovare una soluzione ad una questione di civiltà e di qualità della democrazia che troverebbe il favore non solo delle donne, ma di tutti i cittadini che hanno fiducia nelle nostre istituzioni e nella possibilità di renderle migliori».

Tuttavia all’indomani degli scontri più focosi tra parlamentari in virtù di questa richiesta, i problemi continuano e nonostante l’invito della Presidente della Camera, Laura Boldrini, di prendere in considerazione le richieste avanzate dalle deputate, i toni non si placano.

CHI SI OPPONE? - Non tutte le parlamentari sono infatti favorevoli a questa proposta, che risulta essere coercitiva più che di stimolo culturale. Il groviglio maggiore è interno a Forza Italia. Difatti, dopo il no espresso dal leader Silvio Berlusconi, alle firmatarie forziste (Carfagna, Prestigiacomo e Polverini) è stato chiesto di ritirare gli emendamenti sulla parità di genere.

Ad opporsi fermamente a questa iniziativa sono le deputate di Forza Italia, Daniela Santachè e Maria Stella Gelmini. Dal PD fanno sapere invece che una tale proposta sarà approvata «solo se c’è il consenso di tutte le forze che hanno sottoscritto l’accordo sull’Italicum, quindi anche di FI», dice Lorenzo Guerini. L’accordo prevede però che la Legge Elettorale proposta dal duo Renzi-Berlusconi non venga più ritoccata.

COSA CHIEDONO LE DEPUTATE? – La richiesta delle deputate non è limitata all’inserimento delle donne nelle liste elettorali. Il testo dell’Italicum prevede già che il 50% delle liste sia formato da donne, non c’è però alcuna misura sull’alternanza di genere.

Ovvero se in un collegio elettorale la cosiddetta lista bloccata fosse formata da 2 uomini nelle prime due posizioni ed una donna nella terza, nel caso in cui gli eletti per quel collegio risultassero solo due, la donna resterebbe di conseguenza esclusa.

La proposta va quindi nella direzione di obbligare i partiti a formare la lista elettorale con un’alternanza di genere, così da garantire quanto più approssimativamente possibile un’alta percentuale di quote rosa in parlamento. [MORE]

Sergio Sulmicelli

foto da: corriere.it
 


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