Omicidio Yara, svolta nelle indagini. Scoperta l'arma usata
Cronaca Lombardia

Omicidio Yara, svolta nelle indagini. Scoperta l'arma usata

martedì 6 settembre, 2011

MILANO, 06 SETTEMBRE 2011- Sul sito online del settimanale Oggi si legge che potrebbe essere stata individuata l’arma con cui l’assassino di Yara Gambirasio le ha inferto sei tagli netti, "Una taglierina affilatissima e sottile che serve per delimitare e ripulire i bordi delle piastrelle rendendoli netti e puliti quando vengono posate e incollate al pavimento. [MORE]

 

 

A giungere a tale conclusione, sempre secondo il sito, l'anatomopatologa alla quale la Procura di Bergamo ha affidato l'autopsia, Cristina Cattaneo. Secondo il suo referto medico, su tutte le ferite è stato rinvenuto un particolare materiale,” residuati delle piastrelle quando vengono ripulite con la taglierina".

 

 

Cristina Cattaneo continua affermando che "I tagli sul corpo di Yara sono sei: uno, che ricorda una X, nella zona lombare e due orizzontali, subito sotto che sembrano incrociare quella X. Poi un taglio sul collo e due lungo i polsi. Più che tagli sono incisioni superficiali che non hanno provocato una perdita di sangue e che non hanno quindi provocato la morte. Perché l'assassino ha infierito con una taglierina sul corpo, già probabilmente privo di vita, di Yara? Nessuno finora ha saputo rispondere: solo ipotesi".

 

Questa nuova scoperta si va ad aggiungere al pusviscolo di cemento rinvenuto sugli abiti e nei bronchi di Yara. Gli elementi a disposizione sembrano ricondurre di nuovo su quel cantiere di Mapello dove, a tre giorni dalla scomparsa della ragazza, i cani si erano diretti senza incertezze, indicando nello specifico un deposito di materiale elettrico.

 

In particolare, sulla base di questi nuovi elementi a disposizione degl’inquirenti, torna a farsi il nome di Mohammed Fikri, il muratore straniero che era stato arrestato all’inizio delle indagini, lo scorso 4 dicembre. Infatti , a quanto risulta Fikri di mestiere fa proprio il piastrellista presso il cantiere di Mapello, in cui svolgeva i turni di notte. Risulta anche che aveva lavorato, come pavimentista, in un capannone di Chignolo d'Isola, a cento metri dal campo dove il 26 febbraio fu ritrovato il corpo di Yara.


Vedremo se tutto ciò sarà davvero utile al fine di trovare l’assassino della povera Yara.
 

Rosy Merola


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

Entra nel nostro Canale Telegram!

Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!

Esplora la categoria
Cronaca.