Omicidio di Caselle Torinese: arrestato il convivente dell'ex domestica
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CASELLE TORINESE (TO), 8 GENNAIO 2014 - Svolta nelle indagini del triplice omicidio avvenuto nella villetta di Caselle lo scorso 3 gennaio.
I carabinieri del nucleo investigativo di Torino hanno fermato, durante la scorsa notte, Giorgio Palmieri, pregiudicato di 53 anni, convivente dell'ex domestica delle vittime. L'uomo ha già confessato di essere stato autore dell'assassinio di Claudio Allione, 66 anni, della moglie Maria Angela Greggio, di 65, e della madre di lei, Emilia Dall'Orto, di 93 anni.
Dietro l'omicidio ci sarebbero motivi di natura economica, e al momento i carabibieri stanno indagando anche sulla posizione dell'ex colf Dorotea De Pippo. Palmieri, durante la confessione del delitto, ha affermato doi trovarsi davanti all'abitazione della famiglia Allione la mattina del 3 gennaio. Una discussione sull'allontanamento della sua compagna dalla villetta dove aveva prestato servizio fino a poco tempo prima, sarebbe scoppiata in una lite e nel massacro delle tre vittime. L'uomo, non avendo con sé armi, ha utilizzato un punteruolo procurato all'interno dell'abitazione. Dopo l'omicidio Palmieri si è poi rifugiato in casa di un amico a Torino, dove è stato questa notte prelevato dai carabinieri, che hanno trovato sulle sue mani delle ferite e dei tagli dovuti all'arma utilizzata.
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Gli inquirenti hanno incastrato Giorgio Palmieri grazie all'analisi delle celle e dei tabulati telefonici che hanno rivelato l'assidua presenza dell'uomo nell'area dell'abitazione degli Allione ed un suo legame con questa famiglia, fatto anche di screzi per via della situazione lavorativa della convivente.
Maurizio Allione, figlio della coppia uccisa durante il massacro, è stato sottoposto più volte ad interrogatori, e da molti è stato sospettato come autore della strage. I carabinieri, infatti, hanno spesso analizzato le ultime ore del ragazzo e della sua fidanzata prima dell'omicidio ed il loro week-end trascorso in Val D'Aosta. Adesso, addolorato ma con uno stato d'animo più sereno perché non è più tra gli imputati, dichiara: "I carabinieri e i magistrati hanno fatto un ottimo lavoro, non ho mai dubitato in loro. Sono sempre stato convinto che credessero nella mia innocenza”.
Valentina D'Andrea