Ocse promuove Renzi e Italia. Gurria:«Pil può salire +6% in dieci anni»
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ROMA, 19 FEBBRAIO 2015 - Giornata positiva per il Governo Italiano e il suo Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Stando alla presentazione del rapporto Ocse, (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) il Pil del Belpaese dovrebbe salire dalle previsioni dello 0,4% di quest’anno all’1,3 del 2016. Merito del progetto ambizioso di riforme portato avanti dall’Italia a partire dall’insediamento dell’attuale esecutivo.[MORE]
Il riconoscimento arriva a Roma in occasione dell’Economic survey. Positivo complessivamente il responso del Presidente, Angel Gurria, il quale parla di riforme senza precedenti ma ammonisce al tempo stesso come ora serva il coraggio di andare avanti dopo anni di buoni progetti mai pienamente attuati. Oltre all’aumento del Pil, il cui dato sarebbe rilanciato da uno 0,4 a uno 0,6%, la stima dell’Ocse prevede una discesa della disoccupazione dal 12,3 all’11,8 e un miglioramento nel rapporto Deficit-Pil, che scenderebbe dal 3 % dello scorso anno all’1,8, sempre nel 2016. Unico dato negativo è l’aumento del debito pubblico, da sempre bestia nera nostrana: 132,8% nel 2015, 133,5 nel 2016.
Dati positivi, accertati anche dalle parole di Gurria, che ovviamente non ha mancato di esperire delle fondamentali raccomandazioni. Il monito del Presidente Ocse è quello di proseguire la strada intrapresa con il Jobs Act, provvedimento che dovrebbe portare circa 340.000 posti di lavoro in più nei prossimi cinque anni. Ed invita a proseguire la linea intrapresa in quanto tale provvedimento rappresenterebbe il «vero motore di cambiamento».
Riforma del lavoro che riveste dunque un ruolo fondamentale, nella speranza di sbloccare la difficile matassa in termini di crescita e flessibilità. Se il percorso delle riforme proseguirà il Pil potrebbe andare incontro ad un «incremento del 6% nei prossimi dieci anni». Il Ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, incassa positivamente il rapporto Ocse sull’Italia. «La direzione è giusta e i risultati si vedranno e saranno positivi in termini di crescita, occupazione, stabilizzazione della finanza pubblica e abbattimento del debito».
Le raccomandazioni Ocse, tuttavia, simboleggiano temi da sempre correlati ai problemi strutturali del Paese. Piccola bacchettata arriva sulla decretazione d’urgenza utilizzata dal Governo, anche alla luce del recente braccio di ferro con il Parlamento sulle riforme costituzionali e che ha portato tra l’altro all’incontro tra le opposizioni e il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Ridefinizione ruolo legislativo Stato-Regioni (revisione del titolo V della Costituzione), razionalizzazione del sistema giudiziario (celerità e rispetto del «giusto processo») , lotta intensificata alla corruzione, snellimento della Pubblica Amministrazione e seria valutazione legata ad una possibile creazione di una Commissione per la produttività. Ulteriori ammonimenti sono legati alla lotta al fisco. Troppo elevato il numero delle agevolazioni fiscali secondo l’organizzazione internazionale.
«Molto è stato fatto, ma molto resta ancora da fare», è quanto sostiene Murria. Ora il Governo punterà all’attuazione dei decreti delegati attuativi su tutele crescenti, ammortizzatori sociali e semplificazioni contrattuali. Se ne discuterà nel prossimo Consiglio dei Ministri mentre il Ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, promette l’attuazione definitiva del decreto nel mese di Giugno.
Foto da:off-the-recordmessaging.com
Cosimo Cataleta