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NISCEMI (CALTANISSETTA), 22 APRILE 2013 - Questa mattina, verso le ore dieci, un gruppo di dieci attivisti “No Muos” è stato protagonista di un vero e proprio blitz all’interno della base americana di contrada Ulmo, a Niscemi (Caltanissetta). Inoltre, quattro di loro, due donne e due uomini, si sono arrampicati su due delle 46 antenne già attive da anni nella base sventolando le bandiere del comitato.[MORE]
Il primo ad introdursi nell’area militare interdetta ai civili e ad attuare la clamorosa forma di protesta risulta essere Turi Vaccaro, storico pacifista, già in passato presente in Val di Susa tra i No Tav e che da diverse settimane si è stabilito al presidio permanente organizzato dal Comitato “No Muos”. Tra le due donne, invece, vi è una delle numerose mamme del comitato “Mamme No Muos” che attraverso un cellulare ha fatto sapere di stare bene, nonostante il freddo e la pioggia, e che «il morale è alto».
La polizia è intervenuta sul posto per indurre i dimostranti ad uscire volontariamente dal presidio militare statunitense, ma al momento non sono riusciti nel loro intento. La protesta degli attivisti “No Muos”, assieme a quella di un’intera cittadinanza, va dunque avanti con una sola ed irrinunciabile richiesta: la chiusura immediata del cantiere.
D’altronde, in questi ultimi giorni, la tensione in contrada Ulmo era visibilmente aumentata dopo che venerdì scorso erano stati violentemente rimossi, dinanzi gli accessi alla base, i blocchi di alcune decine di attivisti per consentire l’ingresso di tre mezzi militari Usa e quattro automobili con all’interno alcuni operai. Episodio questo che non ha fatto altro che alimentare i legittimi sospetti dei cittadini niscemesi di una continuazione abusiva dei lavori di completamento del Muos. Atto che, se verificato, dimostrerebbe una totale quanto grave mancanza di rispetto, da parte delle istituzioni americane, della revoca dell’autorizzazione dei lavori emanata dal governo della Regione Sicilia lo scorso marzo.
In merito al blitz degli attivisti l'ambasciata Usa a Roma ha diffuso nella stessa serata una nota dove si legge: «Gli Stati Uniti sostengono convintamente il diritto ad una protesta pacifica. Tuttavia, lo sconfinamento illegale da parte di manifestanti in una struttura militare e la deliberata e irresponsabile distruzione della proprietà degli Stati Uniti hanno messo a rischio sia i manifestanti stessi che i soccorritori. Condanniamo tali azioni. La sicurezza - si legge nel comunicato - è sempre stata una preoccupazione prioritaria degli Stati Uniti nella realizzazione del sito terrestre per l'antenna Muos, nei pressi di Niscemi. Comprendiamo le preoccupazioni relative alla struttura sollevate da alcuni cittadini che abitano nella zona ed è il motivo per cui stiamo cooperando appieno con il Governo italiano che sta realizzando un nuovo studio sull'impatto per la salute e che sarà completato entro il 31 maggio 2013. Uno studio che siamo fiduciosi confermerà la sicurezza della struttura Muos. La costruzione delle torri Muos è stata temporaneamente sospesa. Tuttavia - si conclude nella nota - la Naval Radio Transmitter Facility (NRTF) di Niscemi rimane operativa ed è vitale per le operazioni militari ed umanitarie della Nato. Le azioni illegali e irresponsabili di oggi, condotte da un gruppo di manifestanti, mettono a repentaglio queste operazioni».
(Immagine da repubblica.it)
Giovanni Maria Elia