Mostra del cinema di Venezia: contestato Gianni Letta
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VENEZIA – Questo anno l’inaugurazione del tappeto rosso della Mostra del cinema di Venezia ha il sapore della contestazione politica. Alla passerella sul red carpet ci sono stati scroscianti applausi per il presidente di giuria Quentin Tarantino, per il sofferente regista Tinto Brass e per Carlo Verdone. Fischi invece per Gianni Letta. “Vattene a casa”, “vergogna” gridava qualcuno. Fischi, anche se in tono minore, per Rocco Buttiglione dell’Udc.
Anche a Venezia lo scatenato sindacato indipendente di polizia, Coisp, ha dato sfogo alla sua protesta contro l’operato del governo. [MORE]La singolare sagoma di un poliziotto pugnalato alle spalle è apparsa anche sulla passerella dell’evento cinematografico più importante d’Italia. Il pugnale di un governo che ha tradito le forze dell’ordine e la sicurezza, secondo Franco Maccari, segretario generale del sindacato: “Ancora una volta pacificamente il Coisp – dice Franco Maccari – porta in piazza la protesta che non è una semplice rivendicazione sindacale ma è il grido d’allarme dell’intero Comparto contro le assurde prese di posizione di un Governo che parla di sicurezza ma pratica illegalità”.
“Se davvero per Silvio Berlusconi e suoi signorsì la sicurezza fosse stato un fatto così importante, - continua Maccari - non lo avrebbe inserito solo come ultimo punto che consente a lui stesso di aprire un dialogo nella sua maggioranza oramai inesistente. Insomma non avrebbe trattato la sicurezza come merce di scambio, ma avrebbe trascorso l’estate a fare un programma certo, a pensare a come poter potenziare gli organici, gli uomini e i mezzi delle questure italiane”.