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Mosca: Serghei Reznik giornalista di opposizione aggredito e poi accusato di falsa testimonianza

Rossella Assanti
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Mosca: Serghei Reznik giornalista di opposizione aggredito e poi accusato di falsa testimonianza
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MOSCA, 25 NOVEMBRE 2013 - La ferita inflitta alla libertà dal regime russo continua a sanguinare. Serghei Reznik, giornalista e blogger russo di opposizione rischia tre anni carcere. Secondo l'accusa Serghei sarebbe colpevole di: falsa testimonianza, insulto al giudice di turno e corruzione commerciale. [MORE]

Il giornalista era stato precedentemente aggredito, picchiato con una mazza da baseball e ferito con una pistola da stordimento. I colpevoli? Inutile anche chiederselo. Sono ignoti, non hanno volto. Così come non hanno volto gli assassini di Andrea Tamburi, Anastasija Baburova ed i mandanti dell'assassinio di Anna Politkovskaja. La violenza continua, la tirannia contro i giornalisti resta impunita.

Gli unici colpevoli per la procura sono coloro che mostrano al popolo la verità, il dito è puntato contro chi coraggiosamente decide di svelare gli scheletri chiusi nell'armadio per troppo tempo. Serghei è stato vittima di pestaggio, minacce e su queste ultime la polizia ha solo affermato "ha architettato da solo le telefonate".

A lottare contro queste aggressioni che restano perennemente impunite sono scese in campo anche la Federazione Internazionale dei Giornalisti (IFJ) e la Federazione europea dei giornalisti promuovendo la campagna "End Impunity" per porre fine alla violenza contro i giornalisti in Russia, Iraq e Pakistan. "Siamo profondamente preoccupati per questo attacco al noto giornalista Serghei Reznik. E' inaccettabile" ha annunciato il presidente IFJ Jim Boumelha.

Un S.O.S. Russia è stato lanciato anche dal governo italiano, ora spetta al Cremlino decidere se scegliere la democrazia e la vita del suo popolo o scegliere, ancora una volta, un cannibale autoritarismo.

Per domani è prevista la sentenza del giornalista Reznik. Mentre il giorno del verdetto si avvicina confido nella vittoria della libertà d'espressione - dimenticando che non è quella l'unica ferita che sanguina e che il mostro dagli occhi verdi posseduto dalle autorità russe è anche un altro - e dico a Serghei:

Domani sarà sicuramente un happy ending..
.
E' necessario ricordare che resta ancora un altro pericolo.

Quello delle aggressioni?

Sì..

(Immagine da 5dec.ru)

Rossella Assanti

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Scritto da Rossella Assanti

Giornalista di InfoOggi

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