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MILANO, 27 APRILE 2013 – Allarmanti i dati del registro imprese rielaborati dall'Unione artigiani di Milano: nei primi tre mesi del 2013, 511 aziende artigiane hanno cessato la loro attività. A resistere, solo quelle con titolare straniero, pari al 21% del settore e che hanno evidenziato un incremento del 5,7% un anno.
Per il segretario generale dell'Unione degli artigiani di Milano e provincia, Marco Accornero: «Sono dati che confermano un trend negativo che registriamo ovunque: le assunzioni che crollano, i licenziamenti aumentati nei primi tre mesi del 2013 di oltre il 30 per cento, il boom delle domande di cassa integrazione in deroga». Accornero aggiunge: «Siamo in attesa di decisioni e strategie che aiutino il mercato a uscire da questa spirale negativa. Evidentemente c'è ancora qualcuno che non ha capito che l'artigianato non ce la fa più». [MORE]
Tuttavia, a risentire della crisi non solo gli artigiani: il manifatturiero ha subito una contrazione del 2%, le attività immobiliari in calo del 7,7%, le attività artistiche, sportive e di intrattenimento in flessione del 10,3% e le attività legate alla sanità e assistenza sociale che si sono contratte del 12,7per cento. Tra i settori, fanno eccezione: i servizi di ristorazione e alloggio (+4,2 per cento), informazione e comunicazione (+6,8 per cento), noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese (+7 per cento) e istruzione (+9,1per cento).
(fonte: La Repubblica)
Rosy Merola