Marco Pannella: aforismi e frasi celebri del leader radicale
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Marco Pannella: aforismi e frasi celebri del leader radicale

giovedì 19 maggio, 2016

TERAMO - Marco Pannella, leader dei Radicali, è venuto a mancare il 19 Maggio dopo un aggravamento delle sue condizioni di salute. Il politico lottava da anni contro due tumori.

In memoria di Marco Pannella, InfoOggi propone le frasi celebri e gli aforismi famosi del leader radicale

«Il rispetto della parola è il fondamento della legge. Faremo perciò le battaglie che abbiamo sempre fatto in difesa dell'onestà, la trasparenza e la povertà che abbiamo sempre praticato contro l'arroganza dei troppo ricchi e dei padroni».

«Bisogna vivere, concepire, creare, essere attore, altrimenti si diventa marionetta».[MORE]

«Non mi batto per il detenuto eccellente, ma per la tutela della vita del diritto nei confronti del detenuto ignoto, alla vita del diritto per il diritto alla vita».

«Nasco il 2 maggio del 1930. Alcuni sostengono che mamma dovette sforzarsi per evitare che io nascessi il 1 maggio, festa dei lavoratori in pieno fascismo: si diceva che questo sarebbe stato interpretato politicamente».

«Non credo nelle ideologie, non credevo nelle ideologie codificate e affidate ai volumi rilegati e alle biblioteche e agli archivi. Non credo nelle ideologie chiuse, da scartare e usare come un pacco che si ritira nell'ufficio postale. L'ideologia te la fai tu, con quello che ti capita, anche a caso. Io posso essermela fatta anche sul catechismo che mi facevano imparare a scuola, e che per forza di cose poneva dei problemi, per forza di cose io ero portato a contestare».

«Ci sono troppe splendide cose che potremmo fare con il “nemico” per pensare di eliminarlo».

«Il pacifismo è la peste del nuovo secolo. Una volta si veniva chiamati a sfilare in nome della Patria, ora in nome della Pace. Sono in buona fede, per la carità, ma lo erano anche i Figli della Lupa».

«Se mi sento un giullare della Repubblica? San Francesco è il giullare della Chiesa, ma anche il santo più grande».

«Se so che ho una cosa grave e so che esiste, non mi preoccupo, me ne occupo».

«Sono un cornuto divorzista, un assassino abortista, un infame traditore della patria con gli obiettori, un drogato, un perverso pasoliniano, un mezzo ebreo, mezzo fascista, un liberal borghese esibizionista, un nonviolento impotente. Faccio politica sui marciapiedi».

A.F.M.


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