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ROMA, 1 GENNAIO 2015 – E’ il pomeriggio del 2 Dicembre quando, durante una conferenza stampa, il Capo della Procura di Roma, Giuseppe Pignatone, toglie il velo che nascondeva i risultati dell’inchiesta Mondo di Mezzo e mostra la scandalosa realtà di quella che è ormai conosciuta come Mafia Capitale.
Il terremoto mediatico è immediato e coinvolge da subito alcuni dei più illustri nomi del panorama politico ed economico di Roma. L’uomo chiave della cupola, si scoprirà poco dopo, è Massimo Carminati, ex Nar e Banda della Magliana, arrestato due giorni prima dagli uomini dei Ros. I nomi illustri saltano fuori uno dopo l’altro, e quello che fa più rumore appartiene all’ex sindaco della Capitale, Gianni Alemanno, che spicca in una rosa di circa cento indagati. Le conseguenze dell’inchiesta, attualmente ancora in corso, sono pesantissime: decine di persone agli arresti, il PD romano immediatamente commissariato dal Premier Matteo Renzi e un ricambio sostanziale in Campidoglio, che ha portato nella giunta del sindaco capitolino Ignazio Marino anche il giudice antimafia Alfonso Sabella, che andrà a ricoprire il ruolo di Assessore alla legalità nella giunta del sindaco di Roma.[MORE]
Lo scandalo di Mafia Capitale scuote Roma fin nelle sue fondamenta antichissime e travolge più aspetti della realtà della Capitale: troppe cose sono state toccate dalla cupola mafiosa che aveva in Carminati e nel suo presunto braccio destro Buzzi i due punti cardine.
Gli effetti dell’inchiesta che ha sconvolto l’opinione pubblica e scosso le coscienze di tutti romani. sono tutt’ora in corso e, sicuramente, verranno ancora percepiti nei mesi a venire.
(foto curiosandoperoma.wordpress.com)
Elisa Lepone