Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
L’AQUILA, 14 GIUGNO 2013 – È finita la protesta del sindaco de L’Aquila, Massimo Cialente. Una decisione attesa questa dai massimi esponenti politici in seguito alla scelta fatta, lo scorso 9 maggio, dal primo cittadino, quando aveva deciso di togliersi la fascia tricolore e di ammainare le bandiere della città se non fossero arrivati i fondi per la ricostruzione.
Un mese di proteste, dunque, è quello che ha visto l’avvicendarsi di lettere e di restituzioni tra Napolitano e Cialente e che solo l’approvazione del decreto emergenze ha portato a compimento. Infatti, in seguito allo stanziamento anticipato dei 150 milioni- sul miliardo e 200 previsti per la ricostruzione post sisma- il sindaco ha nuovamente indossato la fascia in occasione dell’apertura del Terzo Salone della ricostruzione, durante il quale Cialente ha avuto occasione di tagliare il nastro.
Un primo segno di pace quello promosso dal sindaco, ma la strada per la ricostruzione è ancora molto lunga; infatti, con queste cifre, sicuramente non irrisorie, per la ricostruzione totale della città potrebbero volerci anche 50 anni – benché lo stanziamento dei fondi è stato stabilito solo per i prossimi sei anni. A tal proposito, sempre nella stessa occasione, si sono espressi anche il consigliere regionale del PDL, Luca Ricciuti, e il sottosegretario, Giovanni Legnini, manifestando la volontà di portare in Abruzzo quello che è stato fatto per l’Emilia, ossia il meccanismo di erogazione cassa depositi e prestiti.
La speranza, non illusoria, è di mostrare all’Europa la situazione abruzzese, manifestando l’investimento utile del denaro per la messa in sicurezza di una città che ha vissuto tempi migliori e che non può essere oscurata da un patto di stabilità.
Erica Benedettelli
[immagine da notiziedabruzzo.it]
[MORE]