La preghiera:prima espressione della verità interiore del cristiano
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Oggi il sacerdote Antonio Fiozzo risponde alle domande che sono state poste da Maria e Luigina nell'articolo "La preghiera".
R: Precedentemente abbiamo appena accennato qualche principio sul valore e l’
importanza della preghiera della Liturgia delle Ore, richiamando alcuni punti
della Costituzione Apostolica “Laudis Canticum” di Paolo VI, in cui si è
ribadito come per suo mezzo tutti i fedeli, ma specialmente il clero e i
religiosi, adempiono una funzione di capitale importanza e cioè continuano nel
mondo e per il mondo la preghiera di Cristo.[MORE] Con l’ufficio divino, noi
preghiamo gli stessi salmi che Gesù pregò ed entriamo in contatto personale con
Lui: la Persona a cui tutta la Scrittura tende, il fine a cui è diretta tutta
la storia. In questa preghiera di lode, grazie all’opera dello Spirito Santo
che intercede per il Popolo di Dio (cf. Rm 8,27), eleviamo i nostri cuori al
Padre di nostro Signore Gesù Cristo, portando con noi l’angoscia e le speranze,
le gioie e i dolori di tutti i nostri fratelli e sorelle del mondo. La preghiera, che in vari modi esprime il rapporto dell’uomo col Dio vivo, è
innanzitutto la prima espressione della verità interiore del cristiano, la
prima condizione dell’autentica libertà dello spirito.
Si prega per ascoltare la voce interiore dello Spirito divino, affinché Lui
stesso possa in noi e con noi parlare con gemiti inesprimibili. Si prega per
rispondere anche ai bisogni della propria anima, che talvolta si trova provata
e angustiata dalle condizioni delle contingenze della vita quotidiana, da tutto
ciò che è temporaneo, dalla debolezza, dal peccato, dall’abbattimento e da una
vita che appare senza senso. Con la preghiera, invece, tutta la vita in ogni
suo momento ha senso: la nostra giornata è santificata, le nostre attività sono
trasformate, le nostre azioni sono consacrate.
Da qui è facile capire che pregare vuole dire vivo dialogo con Dio,
ritrovandoci però in Cristo attraverso il quale parla il Padre, e il quale
parla al Padre. chiarisco meglio: Cristo Gesù è il Verbo di Dio che si è fatto
carne, affinché ci sia più facile ritrovarci in Lui anche con la nostra parola
umana di preghiera. Questa parola può alle volte essere molto imperfetta, può
talvolta addirittura mancarci, tuttavia questa incapacità delle nostre parole
umane si completa continuamente nel Verbo che si è fatto carne per parlare al
Padre con la pienezza di quella mistica unione, che ogni cristiano che prega
forma con Lui; che tutti i cristiani che pregano formano con Lui. In questa
particolare unione col Verbo sta la grandezza della preghiera, la sua dignità
e, in qualche modo, la sua definizione. Ed è per mezzo di questa preghiera che
diamo la voce a Cristo e la preghiera è “preghiera viva”.
Sacerdote Antonio Fiozzo
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected]