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La nuova primavera dei giovani è un romanzo di Egidio Chiarella.
Sullo sfondo di una Sila fresca e aulente, un gruppo di giovani studenti italiani, provenienti da svariate regioni del bel Paese, vivono dieci giorni in un campo estivo, organizzato dall’associazione laico- religiosa Futuro e Vita.[MORE]
Accompagnatori, nonché sostenitori e guide di questi ragazzi, sono il prof. Teo ed il sacerdote don Anselmo. Il proposito è una riflessione su varie argomentazioni di diversa natura, ma tutte di estrema attualità. Così, tra giochi, scherzi e schizzi al lago, Umberto, Vanessa, Elena, Elisa, Luca, Vittorio e compagni, meditano profondamente su questioni come federalismo, mezzogiorno, Chiesa, scuola, famiglia, vanità e cupidigia. I pensieri di ognuno vengono manifestati, ascoltati e discussi con rispetto ed intelligenza, senza remore o censure, per scoprire che il dialogo non porta a divisioni, ma a “condivisioni”. Condivisione di quella necessità di costruire una società più corretta, senza clientelismo e mafie. Necessità di una lotta comune per la salvaguardia dell’ambiente e della cultura. Necessità di un etico impegno unanime nella società.
Perché i giovani non sono risorse da “usare”, ma ricchezza da proteggere.
I delicati bucaneve, anche se ciò li circonda è inospitale, non possono non uscire allo scoperto con la loro bellezza. Le rose del deserto si manifestano nella loro fortezza, nonostante le più grandi arsure. I giovani sono proprio come dei fiori che, se curati, amati, protetti e rispettati, nella loro specifica bellezza, saranno la primavera di un mondo dove governa la solidarietà, la speranza e la scienza del bene. Mondo dove ognuno sarà abituato a rivolgere lo sguardo verso l’altro…e l’alto.
Questo testo riesce a concentrare, nella sua linearità e brevità, quelli che sono i turbamenti ed i dubbi dei giovani d’oggi, smarriti in una società senza forti punti di riferimento, ma non privi di sogni e carismi. Ragazzi che si sentono tirati in causa, ma che non ricevono l’attenzione dovuta e spesso vittime di un fallimento educativo e formativo non a loro imputabile. Dalle scorrevoli righe del libro, traspare la loro speranza ed il loro ottimismo, la loro naturale inclinazione alla relazione e all’amicizia e la caparbietà d’imparare come ascoltare, dialogare ed agire in prima persona, ma per il bene comune.
I giovani sono protagonisti della storia come tutti, ma che più di tutti possono pagare per le scelte sbagliate da chi ha già fatto la storia. Sono da seguire istituzionalmente e spiritualmente, perché solo da un’alta moralità e da un cambiamento personale, si può cambiare positivamente il mondo che ci circonda.
"Lavorare con i giovani per i giovani, perchè il mistero racchiuso nella loro vita possa sbocciare, fiorire e giungere fino alla piena maturazione, in modo che dai loro frutti, la società intera attinga energie vitali per il suo ininterotto cammino nella storia..." (cfr Premessa del teologo Mons. Costantino Di Bruno).