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Mary ha chiesto: “Papa Francesco ha detto il peccato come - un'opportunità - per accorgersi che c'è un'altra cosa più bella: il perdono di Dio" mi spiegate meglio”. Risponde don Francesco Cristofaro.
Nell’udienza generale di Mercoledì 29 maggio, Papa Francesco ha voluto soffermarsi sulla misericordia di Dio partendo dalla parabola del Figliol prodigo, o del Padre misericordioso, (cfr Lc 15,11-32). Ad un certo punto pronuncia proprio l’affermazione a cui fa riferimento la nostra lettrice. Ecco le testuali parole: “Alcuni dicono che il peccato è un’offesa a Dio, ma anche un’opportunità di umiliazione per accorgersi che c’è un’altra cosa più bella: la misericordia di Dio”. Perché questa affermazione? Partiamo dalla parabola. Il figlio minore lascia la casa del padre, sperpera tutto e decide di tornare perché si rende conto di avere sbagliato, ma non si ritiene più degno di essere figlio e pensa di poter essere riaccolto come servo. Per un padre, per il Signore, un figlio rimane sempre tale ed è per questo che Il padre gli corre incontro, lo abbraccia, gli restituisce la dignità di figlio e fa festa. Questa parabola indica bene il disegno di Dio sull’umanità. [MORE]
Quale è questo progetto di Dio? È fare di tutti noi un’unica famiglia dei suoi figli, in cui ciascuno lo senta vicino e si senta amato da Lui, come nella parabola evangelica, senta il calore di essere famiglia di Dio. In questo grande disegno trova la sua radice la Chiesa, che non è un’organizzazione nata da un accordo di alcune persone, ma è opera di Dio, nasce proprio da questo disegno di amore che si realizza progressivamente nella storia. La Chiesa nasce dal desiderio di Dio di chiamare tutti gli uomini alla comunione con Lui, alla sua amicizia, anzi a partecipare come suoi figli della sua stessa vita divina.
“Dio ci ha creati perché viviamo in una relazione di profonda amicizia con Lui, e anche quando il peccato ha rotto questa relazione con Lui, con gli altri e con il creato, Dio non ci ha abbandonati. Tutta la storia della salvezza è la storia di Dio che cerca l’uomo, gli offre il suo amore, lo accoglie. Ha chiamato Abramo ad essere padre di una moltitudine, ha scelto il popolo di Israele per stringere un’alleanza che abbracci tutte le genti, e ha inviato, nella pienezza dei tempi, il suo Figlio perché il suo disegno di amore e di salvezza si realizzi in una nuova ed eterna alleanza con l’umanità intera” (Udienza, 29 maggio).
Nella famiglia di Dio, nella Chiesa, la linfa vitale è l’amore di Dio che si concretizza nell’amare Lui e gli altri, tutti, senza distinzioni e misura. La Chiesa è famiglia in cui si ama e si è amati.
Ancora oggi qualcuno dice: “Cristo sì, la Chiesa no”. Come quelli che dicono “io credo in Dio ma non nei preti”. Ma è proprio la Chiesa che ci porta Cristo e che ci porta a Dio; la Chiesa è la grande famiglia dei figli di Dio. Certo ha anche aspetti umani; in coloro che la compongono, Pastori e fedeli, ci sono difetti, imperfezioni, peccati ma il bello è che quando noi ci accorgiamo di essere peccatori, troviamo la misericordia di Dio. Quando stiamo bene, molte volte ci dimentichiamo di Dio, il figlio della parabola si è dimenticato del padre. È quando stiamo male che pensiamo a Dio, lo invochiamo, lo supplichiamo, e così il figlio, solo dopo che ha sperimentato il fallimento è tornato. Ecco cosa ha voluto dire Papa Francesco.
Don Francesco Cristofaro
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.