Strage di studenti cristiani in Kenya, Papa Francesco: "Atto di brutalità senza senso"
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KENYA, 3 APRILE 2015 - Strage all'università di Garissa, nel Kenya nord-orientale, a 150 km dal confine con la Somalia. Il gruppo jihadista degli estremisti somali al Shabaab ha attaccato il campus compiendo un vero e proprio massacro: il bilancio è di 147 morti e 79 feriti. i Degli 815 studenti presenti al momento dell' assalto solo 500 sono stati ritrovati. I jihadisti, ha riferito la Bbc, hanno separato i giovani cristiani da quelli musulmani e rilasciato una quindicina di studenti di religione musulmana. Le forze dell'ordine sono riusciti ad uccidere i 4 jihadisti artefici dell'attacco. Al momento le autorità di Nairobi sostengono che l'assedio sia finito, nonostante che il gruppo di al Shabaab affermi di avere ancora dei giovani in ostaggio. I sopravvissuti alla strage hanno riferito di aver assistito a colpi di arma da fuoco seguite da esplosioni. In più alcuni di loro hanno raccontato che alcune vittime sono state decapitate in "stile Isis". La polizia ha identificato l'ideatore della strage in Mohammed Mohamud, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere, ex insegnante di una madrassa per diversi anni, prima di unirsi ai jihadisti somali, con i quali ha rivendicato l'attacco del 22 novembre 2014 contro un autobus nei pressi di Mandera, costato la vita a 28 passeggeri non musulmani.
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"L’operazione è terminata , tutti i quattro terroristi sono stati uccisi", ha riferito il ministro dell'interno. " E’ un giorno triste per il Kenya. E’ triste che i terroristi abbiano potuto uccidere dei giovani e bravi cittadini”. L’attacco era iniziato all’alba, con gli studenti ancora nei dormitori. Gli assalitori hanno preso di mira gli studenti cristiani. L'attacco al campus è quello con il più alto numero di vittime organizzato dai miliziani somali in Kenya, attivi da diversi anni sul territorio e autori di diverse stragi. Le zone più colpite sono quella attorno alla lunga e porosa frontiera con la Somalia, 700km, le aree di Mandera, Wajir ed anche Garissa.
Le parole di Papa Francesco
Papa Francesco ha espresso la sua "immensa tristezza per la tragica perdita di vite" in un telegramma inviato, a suo nome, dal segretario di Stato Vaticano Pietro Parolin all’arcivescovo di Nairobi, cardinal John Njue, condannando quello che ha definito "un atto di brutalità senza senso”. Francesco "prega per un cambiamento del cuore di chi lo ha perpetrato", si legge ancora nel messaggio.
Il Santo Padre ha poi raccomandato "le anime dei defunti alla infinita misericordia di Dio Onnipotente", assicurando le sue preghiere alle vittime e ai loro cari.
Infine Papa Francesco ha lanciato un appello alle autorità del Paese affinchè venga posta fine a questa spirale di violenza e odio:
"Egli chiede anche a tutte le autorità di raddoppiare gli sforzi e lavorare con tutti gli uomini e le donne in Kenya per porre fine a una tale violenza e odio, verso l'alba di una nuova era di fraternità, giustizia e pace", conclude il telegramma.
(foto:newsitaliane.it)
Filomena I. Gaudioso