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MILANO, 31 MARZO 2013 - «Ho parlato ieri con il figlio Paolo e, in accordo con la famiglia, si è deciso che Enzo Jannacci sarà sepolto al Famedio. Milano trovera' il modo, non solo esteriormente, di continuare il percorso che Enzo Jannacci aveva cominciato con le proprie canzoni e con le proprie idee», così ha scritto il sindaco di Milano, Giuliano Pisapia, in un post su Facebook.
Decisione presa dopo essersi recato ieri presso la camera ardente allestita all'interno della clinica Columbus dove ha reso omaggio all'artista, deponendo vicino alla bara un mazzo di giacinti azzurri. «E' un giorno triste per tutta Milano e per l'Italia. Le sue canzoni hanno raccontato con ironia ma anche con una riflessione seria la città», ha dichiarato Pisapia che ha proseguito: «Ricordo tutte le sue canzoni, canzoni con le quali sono cresciuto. Se dovessi sceglierne una direi 'Vengo anch'io, no tu no'. Ci eravamo sentiti l'ultima volta per gli auguri di compleanno. Era nostra abitudine farci gli auguri ai rispettivi compleanni». [MORE]
E poiché, la camera ardente della clinica Columbus era troppo piccola per accogliere tutte le persone che hanno deciso di dare un ultimo saluto a Jannacci, il sindaco ha comunicato che è stato deciso di spostare la camera ardente al Teatro Dal Verme per «consentire ai cittadini di tributare il giusto omaggio all'artista e di poter portare dei fiori». Così, nei giorni di Pasqua e Pasquetta, la camera ardente sarà aperta dalle 10 alle 19 al Teatro dal Verme in via San Giovanni sul Muro 2. I funerali si terranno martedì 2 aprile alle 14.45 nella Basilica di Sant'Ambrogio.
«Abbiamo messo a disposizione il foyer del Teatro Dal Verme per accogliere Enzo Jannacci in uno spazio della sua città che consenta l'abbraccio collettivo, riconoscente e affettuoso dei tanti cittadini che lo vorranno salutare per l'ultima volta. Ben sapendo che il suo ricordo, le sue canzoni e la sua musica sono iscritte per sempre nel DNA dei milanesi e appartengono tanto al loro passato quanto al loro futuro», ha affermato l'assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo Del Corno, puntualizzando: «Con lui scompare uno dei piu' importanti testimoni della grande trasformazione di Milano nel secondo Novecento. La sua libertà di pensiero generava la potenza ironica del suo lavoro artistico. Il legame profondo tra Milano e Jannacci si esprimeva soprattutto nella sua invenzione linguistica, che sottraeva il dialetto a una pura dimensione localistica per trasformarlo in un laboratorio creativo di immagini e narrazione».
(fonte: comune.milano.it)
Rosy Merola