Italicum, Renzi: «Se non passa cade il governo. Martedì decidiamo la fiducia»
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ROMA, 25 APRILE 2015 - «Se non passa l’Italicum il Governo cade». Sentenza laconica ma piuttosto chiara quella del presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Ospite della trasmissione tv di Lilli Gruber “Otto e mezzo”, il premier non ha mostrato dubbi nel ribadire come il destino del governo sia legato a stretto giro con l’approvazione della riforma della legge elettorale. Un disegno di legge che, dopo il primo sì ottenuto al Senato e la discussa approvazione in commissione degli affari Costituzionali, lunedì arriverà nell’aula della Camera per il voto. «Se il governo, nato per fare le cose, viene messo sotto – ha continuato Renzi – allora vuol dire che i parlamentari dicono: andate a casa. Non sono per tenere la poltrona aggrappata alle terga». Dunque, messaggio chiaro: o si approva l’Italicum o tutti a casa.
In tal senso sarà importante capire se il governo deciderà di porre la fiducia sul voto. «Decidiamo martedì» ha precisato il premier che poi ha aggiunto: «I signori del Parlamento hanno l’occasione di mandarmi a casa. Lo facciano». Il presidente del Consiglio comunque si dice fiducioso: «Credo che alla fine faranno passare la legge». E sulle divisioni presenti all’interno del Pd, il premier-segretario ha affermato: «Il Pd si spaccherà ma alla fine rispetterà il volere della maggioranza. Democrazia è dove si vota e si decide a maggioranza, se no si chiamerebbe anarchia».
In questi ultimi giorni, tuttavia, verso il premier non sono mancate critiche da parte di importanti esponenti del partito di via del Nazareno. «Renzi racconta un Paese che non c’è, è come il metadone» aveva affermato Enrico Letta il quale su Facebook aveva parlato di scarso «buon senso» se «con la contrarietà di tutte le opposizioni, esterne e addirittura interne» vengono approvate riforme a «maggioranza risicata». Critiche che Matteo Renzi liquida con una battuta: «Se passa la legge elettorale offro da bere, sono anni che non passa la riforma della legge elettorale».[MORE]
Dall’opposizione le critiche più forti sull’Italicum arrivano da M5s: «Siamo ai limiti del colpo di Stato – ha scritto Aldo Giannuli, docente e consulente del movimento –. Intervenga Mattarella». «La vicenda della legge elettorale sta andando oltre ogni limite costituzionale. La situazione - prosegue Giannuli -, è di gravità senza precedenti e si impone un intervento del presidente della Repubblica. «Un parlamento», si legge ancora sul blog del leader M5s, «eletto grazie ad un sistema elettorale incostituzionale e nel quale quasi un quinto degli eletti ha cambiato bandiera, sta per varare una Legge elettorale che ha gli stessi difetti di incostituzionalità».
(Immagine da europaquotidiano.it)
Giovanni Maria Elia