Ilva, nell'aria anche tanfo di corruzione
Cronaca Puglia

Ilva, nell'aria anche tanfo di corruzione

mercoledì 15 agosto, 2012

TARANTO, 15 AGOSTO 2012- Oltre ai veleni emessi dalle ciminiere dell'Ilva, nell'aria circola il maleodore della corruzione. E' quanto emergerebbe dalle intercettazioni raccolte dalla Procura di Taranto, che da tempo ha aperto, parallelamente all'inchiesta sull'inquinamento, anche una per corruzione in atti giudiziari. Sotto la lente d'ingrandimento degl'uomini delle Fiamme gialle, che vede al centro della suddetta indagine, sono finite l'autorizzazioni, perizie, comunicati stampi facenti capo all'Ilva.

In particolare, secondo quanto emerge da una informativa delle Fiamme Gialle, focalizzata sull'Aia, tutta l'attenzione sarebbe focalizzata sull'Aia, l'autorizzazione integrata ambientale che il 4 agosto del 2011 il governo Berlusconi rilasciò dopo quasi otto anni di discussione. Secondo le ipotesi della Guardia di Finanza, l'autorizzazione sarebbe stata disegnata ad hoc, prendendo l'emissioni dell'Ilva come parametri per fisare i limiti di inquinamento.

Secondo un'informativa, tale sospetto sarebbe supportato dal fatto che l'allora capo delle relazione esterne dell'azienda, Girolamo Archinà (che ora è stato rimosso dall'incarico dal prefetto Bruno Ferrante) fosse in rapporti con i membri di quella commissione. Come si legge nell'informativa, "L'effettiva e la buona riuscita dei contatti si rileva, come si accennava in precedenza, dai costanti aggiornamenti che egli fornisce ai vertici aziendali, con i quali ovviamente condivide le strategie da porre in atto, recependo le direttive che di volta in volta vengono impartite. Nello specifico emerge come anche a livello ministeriale fervano i contatti non proprio istituzionali per ammorbidire alcuni componenti della Commissione IPCC AIA; con i predetti le relazioni vengono mantenute da tale Vittoria Romeo e in parte anche dall'avvocato Perli (entrambi consulenti dell'azienda)". Sempre secondo quanto risulta dall'informativa, l'avvocato milanese Franco Perli, parlando con Fabio Riva, avrebbe detto, "La Commissione ha già accettato il 90% delle loro osservazioni e che non vi saranno sorprese, anche se la visita va un po' pilotata". [MORE]

Inoltre, secondo la trascrizione delle intercettazioni di una conversazione telefonica tra Vittoria Romeo e Fabio Riva: Romeo: "Allora dicevo ad Archinà, se Palmisano che è quello della Regione, tira fuori l'argomento in Commissione, siccome l'Arpa deve ancora dare il parere sul barrieramento e a noi serve un parere positivo per continuare a dimostrare che non dobbiamo fare i parchi...". Riva: "E' chiarissimo. Però siccome noi non possiamo assolutamente coprire i parchi perché non è fattibile... tanto vale rischiarla così". Romeo: "Valutiamo se la cosa in questi giorni la teniamo al livello di Ticali, Pelaggi, Mazzoni (ndr, presidente e membri della commissione) oppure...". Riva: "No, picchiamo.... picchiamo duro....".

Per la precisazione,all'epoca, Fabio Ticali era il presidente di quella commissione Aia. Prima di questo, gl'uomini della Finanza si sono soffermati sull'incontro, in una stazione di servizio della A14, tra Archinà e il perito del pm, il professor Lorenzo Liberti, nel quale in base a quanto afferma l'accusa fu caratterizzato da un passaggio di diecimila euro (passaggio di denaro catturato da alcune fotografie) per blandire una perizia. a testimoniarlo, oltre alle foto, un'altra telefonata tra Archinà e un dipendente Ilva: "Per domani mi prepari dieci?" (...), "però grossi" (...) , "se sono da 500 è meglio".

E ancora, secondo quanto si legge nell'informativa, "Archinà dice al Fabio Riva che consegnando in anteprima le analisi, potrà iniziare a lavorare (sul Liberti) affinché non nasconda che il profilo è identico, bensì che attesti che comunque le emissioni di diossina prodotte dal siderurgico siano in quantitativi notevolmente inferiori a quelli accertati all'esterno".

E se tutto questo non bastasse, secondo gl'inqurenti, il 15 luglio 2010 Archinà e Fabio Riva incontrano il governatore Vendola per discutere del Siderurgico. In base all'intercettazione telefonica successiva al suddetto incontro, Fabio Riva parlando con il figlio Emilio, che suggerisce di fare un comunicato fuorviante, avrebbe sostenuto, "Facciamo un comunicato stampa fuorviante, tanto per vendere fumo dicendo che va tutto bene e che Ilva collabora con la Regione. Si dice... si vende fumo, non so come dire! Si, l'Ilva collabora con la Regione, tutto bene". Per quanto riguarda i rapporti avuti da manager dell'Ilva con alcuni componenti della commissione ministeriale Ipcc Aia, per la Guardia di Finanza si tratterebbe di "contatti non proprio istituzionali per ammorbidire alcuni componenti della commissione".

Si vede che, "il vento caldo dell'estate" si sta portando via i veleni del "fumo", rendendo più nitida- almeno si spera- la situazione, con una sana boccata di ossigeno generata dalla verità.  

(Fonte: Ansa, La Repubblica)

Rosy Merola

 


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