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TARANTO, 15 NOVEMBRE 2014 - Sono state pagate dall'Ilva tutte le fatture emesse dalle industrie dell'indotto fino ad Agosto 2014. Il problema restano le fatture successive e i vari pagamenti che ora l'azienda dovrà affrontare: oltre agli operai (a cui spetta anche la tredicesima), l'Ilva dovrà spiegare come utilizzerà il fondo da un miliardo e 200 milioni di Euro sequestrato ai Riva l'anno scorso.
In più, è sul piatto il prestito ponte del Governo (per cui c'è la causa in corso con l'Unione Europea per eventuali aiuti di Stato), con il quale si dovrebbe finalmente partire con i primi lavori di bonifica.[MORE]
In attesa che le pratiche si sblocchino, il commissario Gnudi si sarebbe già recato in banca, per chiedere che le pratiche si svolgano più velocemente, almeno per quanto riguarda il finanziamento statale per le bonifiche.
Il presidente di Confindustria Taranto ha così commentato la vicenda: "(...) le condizioni che riguardano Taranto in questo momento particolarissimo della sua storia sociale ed industriale non mi consentono di utilizzare inutili giri di parole: ci troviamo di fronte ad un dramma" (fonte Ansa). Si cerca ancora una risposta da parte delle istituzioni, che non hanno ancora chiarito le strategie da adottare per salvare l'azienda.
Peacelink Taranto, nel frattempo, continua a denunciare le emissioni provenienti dal polo siderurgico, oggi come ieri. La risoluzione della questione è ancora lontana.
(Foto vivavoceweb.com)
Annarita Faggioni