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TARANTO, 26 NOVEMBRE 2012 - Il Gip di Taranto ha oggi emesso il sequestro dello stabilimento di Taranto, anche se l'Ilva ha ribadito che impugnerà il provvedimento da quanto dichiarato dalla stessa azienda in una nota. "Premesso che Ilva non è parte processuale nel procedimento penale - si legge nella nota - ed è quindi estranea a tutte le contestazioni ad oggi formulate dalla Pubblica Accusa; premesso altresì che lo stabilimento Ilva di Taranto è autorizzato all'esercizio dell'attività produttiva dal decreto del Ministero dell'Ambiente in data 26.10.2012 di revisione dell'Aia; premesso infine che il provvedimento di sequestro emesso dal Gip di Taranto in data odierna si pone in radicale e insanabile contrasto rispetto al provvedimento autorizzativo del Ministero dell'Ambiente, la Società proporrà impugnazione avverso il provvedimento di sequestro e, nell'attesa della definizione del giudizio di impugnazione, ottempererà all'ordine impartito dal Gip di Taranto". [MORE]
"Per chiunque fosse interessato - prosegue la nota aziendale - Ilva mette a disposizione sul proprio sito le consulenze, redatte da i maggiori esponenti della comunità scientifica nazionale e internazionale, le quali attestano la piena conformità delle emissioni dello stabilimento di Taranto ai limiti e alle prescrizioni di legge, ai regolamenti e alle autorizzazioni ministeriali, nonché l'assenza di un pericolo per la salute pubblica. Ilva ribadisce con forza l'assoluta inconsistenza di qualsiasi eccesso di mortalità ascrivibile alla propria attività industriale, così come le consulenze epidemiologiche sopraccitate inequivocabilmente attestano".
Il Gip di Taranto ha emesso sette ordinanze di custodia cautelare e due avvisi di garanzia nei confronti di vertici ed amministratori dello stabilimento e di persone dipendenti da pubbliche amministrazioni. Le accuse vanno dal disastro ambientale aggravato, all'omissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, all'avvelenamento di acque e sostanze alimentari fino alla concussione e alla corruzione in atti giudiziari. Per questo filone d'inchiesta è stata inviata un'informazione di garanzia nei confronti degli attuali direttori dello stabilimento, Adolfo Buffo, e del presidente del consiglio di amministrazione, Bruno Ferrante. Gli arresti - spiega la Gdf - sono riconducibili all'operazione "Envinronment sold out", partita a gennaio 2010, nel corso della quale "è stata ipotizzata, a carico dei vertici del predetto stabilimento siderurgico, e di un professore universitario ed ex consulente della procura della Repubblica jonica, la costituzione di un'associazione a delinquere finalizzata alla perpetrazione dei reati contestati".
(Foto: aletheiaonline.it)