Il day after di Matteo Renzi: «Ho perso, ma non abbandono il Pd»
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FIRENZE, 3 DICEMBRE 2012 - «Se lo aspettava, aveva tutti contro». Sono le parole riportate dal Messaggero di Agnese Landini, la moglie di Matteo Renzi, all’uscita della Fortezza Da Basso. Il sogno è finito, il rottamatore è stato sconfitto dall’usato sicuro e lo stesso sindaco di Firenze ammette senza giri di parole o giustificazioni la propria sconfitta: «Una sconfitta netta. Abbiamo provato a cambiare la politica, non ce l’abbiamo fatta, abbiamo perso. Anzi, io ho perso». Ad ogni modo, dopo aver fatto i complimenti a Pier Luigi Bersani per la vittoria, Renzi esorta a «non avere rimpianti», perché «abbiamo offerto un altro modello di centrosinistra, abbiamo raccontato due idee diverse di Italia».
Due, però, sono i motivi di rammarico da parte del sindaco. Il primo, di carattere burocratico, riguarda le regole per il ballottaggio, che hanno permesso soltanto a 7mila assenti al primo turno, su 100mila richieste, di partecipare al secondo. Il secondo, più personale, è legato al «non essere riuscito a scrollarmi di dosso l’immagine del ragazzetto ambizioso che voleva fare chissà che cosa», fallimento che gli è costato il distacco di 20 punti percentuali dal segretario del Pd.[MORE]
Alla fine dell’avventura, quando la malinconia è più amara, il rottamatore non recede dalle sue posizioni: «Ovviamente resto nel Pd che è casa mia, se avessi voluto fare una cosa diversa l'avrei fatta dal primo giorno. Avessimo vinto noi, non avremmo fatto l'accordo con Casini, ma se Bersani vorrà fare un accordo con Casini, io sarò leale con gli schieramenti che il segretario che ha vinto farà» dichiara su Repubblica.
Sul Sole24ore, il sindaco ribadisce la sua lealtà al Partito Democratico e il rifiuto di creare una Lista Renzi: «Non è un'ipotesi. Come ripeto da almeno quattro mesi io sono un militante, un iscritto del Pd».
(Foto: www.rischiocalcolato.it)
Giovanni Gaeta