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Passata nella notte, con 155 voti favorevoli contro 143 contrari, la fiducia in Parlamento al nuovo governo approntato venerdì scorso dal premier socialista greco Giorgio Papandreou, tra le proteste popolari che non si sono mai placate durante tutta la votazione; secondo le stime ufficiali, infatti, sarebbero state almeno diecimila le persone che al grido di “ladri, andate via” hanno manifestato per ore nelle strade. [MORE]
Prima di aprire le operazioni di voto, Papandreu aveva lanciato un appello ai deputati, spingendoli a non avere paura e a non gettare via quest’altra opportunità; nome eccelso del nuovo esecutivo, il neo vice premier e ministro delle Finanze Evangelos Venizelos, che gode di un’ottima reputazione politica all’interno del Paese, e che nei prossimi giorni dovrà confrontarsi immediatamente con un appuntamento cruciale come il voto sulle nuove misure economiche approntate per ottenere un’ulteriore tranche di prestiti da Unione Europea e Fondo Monetario Internazionale, per un montante totale di 12 miliardi di Euro.
Un prestito che non verrà concesso, avvisa l’Ue, se il nuovo piano di austerity non sarà approvato entro e non oltre la fine di giugno. Per tentare di rispettare la scadenza, sarebbero state aperte ieri pomeriggio le trattative per raggiungere un compromesso tra governo e opposizione, ma il partito di centro destra Nea Democratia, principale avversario dell’esecutivo al potere, non sembra particolarmente incline a cambiare idea, e si dice piuttosto orientato a votare contro le misure che saranno promosse.
Il portavoce del neo governo però, si dichiara fiducioso che il programma a medio termine avrà il pieno appoggio dei 155 deputati del Pakos, il partito di Papandreou. Coinvolto nella discussione anche il piccolo partito di destra Laos, apparentemente più favorevole ad un’approvazione rapida del piano, vista l’urgenza della situazione.
Il nuovo sottosegretario alle Finanze, Pantelis Oikonomou, annuncia intanto nuove misure, fra le quali incentivi per il ritorno in patria dei capitali esportati all'estero.
Simona Peluso