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ROMA, 21 FEBBRAIO 2012- Ieri sera si è svolta una difficile riunione dell’Eurogruppo per decidere il futuro delle Grecia sperando che i ministri finanziari potessero dare il via al secondo pacchetto di aiuti al Paese mediterraneo. La situazione sembrava complessa, se è vero che improvvisamente un accordo con le banche sulla ristrutturazione del debito greco era tornato ad essere oggetto di nuove trattative. La questione è molto delicata. Gli ultimi calcoli della troika Ue-Bce-Fmi rivelano che il debito sarà del 129% del Pil nel 2020 (dal 160% attualmente), quindi superiore all'obiettivo del 120% che i Paesi della zona euro si erano dati come condizione per garantire alla Grecia nuovi aiuti per 130 miliardi di euro.[MORE]
La delegazione greca era composta dal ministro delle finanze Evangelos Venizelos e dal primo ministro Lucas Papademos. L’ex banchiere centrale ha presentato il pacchetto di austerità approvato dall’esecutivo per convincere tutti i Paesi partner europei del suo impegno a risanare i conti e a riformare l’economia. Prima dell'incontro il presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker aveva annunciato: «Vorrei presumere che giungeremo a un accordo definitivo e finale. La Grecia ha rispettato tutti gli impegni che le avevamo chiesto». Cosi è stato, l’Eurogruppo ha dato il via libera ai 130 miliardi di euro di aiuti, e per la massima sicurezza della troika sarà creato un conto bloccato sotto il controllo degli organismi internazionali dove i greci verseranno gli interessi del loro debito. Così Atene eviterà il fallimento.
(foto da: bergamosera.com)
Giulia Donati