Gela, sequestrati due milioni di euro in beni ad imprenditore vicino a Stidda e Cosa Nostra
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GELA (CALTANISSETTA), 21 APRILE 2012 – Beni per due milioni di euro sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia nissena a Giuseppe Trubia, imprenditore 41enne gelese ritenuto «in stretto rapporto di fiducia» con esponenti della Stidda – Francesco Morteo, e Pietro La Cognata, rispettivamente zio e cognato dell'imprenditore apparteneti alla famiglia stiddara dei Cavallo-Paolello - e di Cosa Nostra.
Trubia, recentemente assolto dall'accusa di intestazione fittizia dei beni, è sospettato di essere non solo “vicino”, ma addirittura organico alla Stidda, alla quale avrebbe messo a disposizione le proprie aziende per il riciclaggio dei proventi illeciti, utilizzando le stesse anche per il finanziamento della latitanza di alcuni esponenti di Cosa Nostra. Proprio la parentela con i due stiddari – specializzati nelle estorsioni e condannati in via definitiva per associazione mafiosa – avrebbe permesso a Trubia di ottenere commesse ed appalti per le sue imprese. «Le indagini patrimonali» - scrivono gli investigatori . «hanno messo in luce significativi elementi di convincimento in ordine alla sproporzione tra i redditi dichiarati ed i beni acquistati».[MORE]
Emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale di Caltanissetta su richiesta del procuratore Sergio Lari e dell'aggiunto Domenico Gozzo, il provvedimento ha portato al sequestro del cinquanta per cento della Itc srl, impresa edile affidataria di opere pubbliche, di un'azienda agricola per la coltivazione di cereali, due terreni, la metà di tre aree agricole a disposizione dell'imprenditore, quattro fabbricati, quattordici conti correnti bancari e quattro polizze assicurative.
(foto: quotidianodigela.it)
Andrea Intonti