Expo 2015, appalti pilotati: in manette sette funzionari pubblici
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MILANO, 8 MAGGIO 2014 – Sei ordinanze di custodia cautelare e un arresto domiciliare emessi per alcuni funzionari pubblici, tra ex politici e imprenditori, nell’ambito dell’inchiesta svolta all’alba dell’Expo 2015 di Milano. Le accuse sono di associazione a delinquere, turbativa d’asta e corruzione.
L’inchiesta, coordinata dai pm Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio, insieme alla Dda di Ilda Bocassini, vede in manette molti rappresentanti, vecchi e nuovi, della politica italiana. I 200 uomini messi in atto dalla Procura milanese hanno portato all’arresto di Angelo Peris, ex senatore di Forza Italia e direttore degli acquisti della Expo 2015, e Luigi Grillo, ex segretario amministrativo della Dc di Milano. Tra i personaggi già noti alle carceri italiane, Primo Gregnanti, noto come il “compagno G” finito in manette durante l’inchiesta Mani Pulite ed esponente della Pci, e Gianstefano Frigerio, ex parlamentare della DC arrestato per l’inchiesta Tangentopoli.
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Agli arresti domiciliari, invece, Antonio Rodrigoni, ex direttore generale delle Infrastrutture Lombarde, già accusato nelle scorse settimane nell’ambito dell’inchiesta sugli appalti di Infrastrutture Lombarde, in cui erano coinvolte anche le gare d’appalto dell’Expo. Nelle carte dell’indagine, anche se non sono indagati, compaiono anche i nomi di Silvio Berlusconi, Cesare Previti e Gianni Letta.
Al centro dell’indagine, messa in atto in seguito ad alcune intercettazioni telefoniche, ci sarebbero alcuni appalti pilotati ed in particolare quelli riferiti al progetto Vie d’acqua Expo 2015, al progetto Città della Salute e altri riferiti a progetti sugli ospedali milanesi.
Erica Benedettelli
[immagine da ilmessaggero]