Erdogan attacca l'Italia: "Si occupino di mafia e non di mio figlio"
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MILANO - Muro contro muro Erdogan-Italia. Intervenuto a Rainews24 nella giornata di oggi, martedì 2 agosto, il presidente turco ha attaccato direttamente l’Italia e l’Alto rappresentante dell’Unione, Federica Mogherini: «La vicenda dell’indagine su mio figlio a Bologna potrebbe mettere in difficoltà le nostre relazioni con l’Italia, che dovrebbe occuparsi piuttosto di mafia». [MORE]
L’inchiesta al quale Erdogan fa riferimento riguarda una ipotesi di riciclaggio da parte di suo figlio, Bilal Erdogan. L’iscrizione al registro degli indagati risalirebbe al febbraio 2016, a seguito dell’esposto di Murat Hakan Huzan, oppositore politico del presidente turco. L’esposto sarebbe stato presentato invece ai magistrati emiliani nell’ottobre 2015.
Nell’attacco di Erdogan ai magistrati ecco le difese nei confronti di suo figlio: «Se tornasse in Italia potrebbe essere arrestato, perché c’è una inchiesta aperta nei suoi confronti. Perché? Non c’è una risposta. Mio figlio dovrebbe tornare a Bologna per terminare il dottorato. In quella città mi chiamano dittatore e fanno cortei per il Pkk. Perché non intervengono? E’ questo lo Stato di diritto? La sua vicenda potrebbe mettere in difficoltà persino le nostre relazioni con l’Italia» ha avvertito il presidente turco nel suo j’accuse.
Poi, le accuse nei confronti dell’Alto rappresentante per gli affari esteri, Federica Mogherini, rea di aver parlato secondo il presidente in maniera inopportuna poiché non presente sul territorio turco. «Se viene bombardato il Parlamento italiano che succede? La Mogherini come reagisce? Direbbe hanno fatto bene a bombardarlo?»
Ed ancora, le nuove accuse a Gulen, l’attacco all’Europa e l’aut aut sulla questione migranti: Erdogan ha infatti espresso la volontà di non rispettare l’accordo di marzo con l’Unione Europea, nel caso in cui non dovesse essere concessa la liberalizzazione dei visti per i cittadini turchi. Dichiarazioni che faranno discutere, in attesa di una possibile replica italiana ed europea.
foto: contropiano.org
Cosimo Cataleta