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ROMA, 22 APRILE 2015 – Attesa per oggi alla Camera l’approvazione definitiva per il “divorzio breve”, che potrebbe così diventar legge, modificando la disciplina sul divorzio rimasta invariata in Italia dal 1970.[MORE]
Per la relatrice Alessia Morani, si tratta di «una norma di civiltà. Sono decenni - ha sottolineato - che il Paese aspetta norme più moderne che accorcino i tempi del divorzio, riducendo peraltro quelle conflittualità di cui sono vittime in primo luogo i figli delle coppie che scelgono di separarsi».
Sul ddl, commenti soddisfatti anche dal Movimento 5 Stelle (M5S), che ha annunciato il «contributo propositivo sia alla Camera che al Senato», mentre il deputato di Area popolare (Ap) Alessandro Pagano, non ha nascosto la sua contrarietà per una legge che rischia di «causare disastri inenarrabili», contribuendo a rendere la società «sempre meno responsabile».
Tra le principali novità apportate dalla normativa, oltre ai termini di presentazione della domanda di divorzio, ridotti da tre anni a sei mesi in caso di separazione consensuale (indipendentemente dalla presenza o meno di figli), quelli relativi al regime della comunione dei beni, anticipati al momento in cui il presidente del Tribunale autorizza i coniugi a vivere separati. Permangono i due gradi di giudizio. In caso di separazione giudiziale, invece, i termini di separazione ininterrotta necessari per presentare l’istanza di divorzio, scendono da tre anni a uno.
Dal provvedimento, nel corso della discussione al Senato, è stata stralciata la norma che prevedeva l’introduzione del divorzio immediato (cd. “divorzio lampo”), cioè da chiedere in assenza del periodo di separazione.
Domenico Carelli
(Foto: theguardian.com)
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