Disastro aereo volo MH370 Malaysian Airlines: nessun italiano a bordo. Trovate tracce di carburante
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Al momento non chiaro cosa sia accaduto, ma sembra possibile che le autorità vietnamite abbia individuato delle chiazze di carburante in mare, pertanto viene seguita l'ipotesi secondo cui il Boeing sia precipitato nelle acque tra il Golfo di Thailandia e il Mar cinese meridionale. «Due dei nostri velivoli hanno avvistato due chiazze di carburante lunghe tra i 15 e i 20 chilometri che corrono parallele e distano circa 500 metri l'una dall'altra», ha affermato l'ufficiale vietnamita Vo Van Tuan all'emittente Vtv.[MORE]
Sul sito del governo di Hanoi (Vietnam), si legge che «L'aereo ha perso i contatti nello spazio aereo della provincia di Ca Mau, prima di entrare in contatto con la torre di controllo di Ho Chi Minh City», mentre il Ministro dei Trasporti della Malesia, Hishammuddin Hussein, spiega, riguardo alla caduta in mare: «Dal momento che le notizie citano la Marina Vietnamita, dobbiamo verificare con loro».
Il punto preciso in cui si sono perse le tracce del velivolo dovrà essere verificato, ma secondo le prime indiscrezioni, sembra che il Boeing 777 sia sparito dai radar circa un'ora dopo il decollo dall'aeroporto malese di Kuala Lumpur. Già in mattinata, al terminal 3 del Beijing Capital International Airport, si poteva leggere il codice identificativo del volo segnato in rosso, anche se la compagnia aerea sembra abbia ritardato nell'annunciare che il velivolo era effettivamente "scomparso".
Inoltre, la Malaysia Airlines avrebbe erroneamente fissato il momento in cui si sono perse le tracce dell'aereo a due ore dal decollo: ipotesi smentita dalle informazioni fornite dagli esperti, i quali, consultando i radar, hanno indicato la sparizione del Boeing 777 ad un'ora di distanza dalla partenza.
In un primo momento si era ipotizzato che a bordo si trovasse un italiano, il trentasettenne Luigi Maraldi, il quale figurava nella lista dei passeggeri. La Farnesina ha però confermato che l'uomo non si trovava sul volo MH370, probabilmente perchè, come spiegano i media, l'italiano aveva smarrito il passaporto, non riuscendo ad ottenerne un duplicato in tempo per partire.
Le 239 persone (inclusi 12 membri dell'equipaggio) risultano essere per la maggior parte di nazionalità cinese. Inoltre, vi erano 7 australiani, 3 francesi, 4 statunitensi (tra cui un bambino), 2 della Nuova Zelanda, 2 dell'Ucraina, 2 canadesi, 1 della Russia, 1 dal Taiwan, 1 olandese, 1 dell'Austria. Oltre al bambino proveniente dagli Stati Uniti, ve ne sarebbe stato un altro a bordo, del quale non è stata ancora specificata la nazionalità.
Mentre fonti interne alla Malaysia Airlines riferiscono che il pilota, il cinquantatreenne Zaharie Ahmad Shah, aveva accumulato 18.365 ore di volo e veniva riconosciuto come "esperto", i media fanno sapere che il co-pilota, ventisettenne, aveva alle spalle 2.700 ore di volo. L'esperienza del pilota, dunque, fa scattare numerosi dubbi sul fatto che non sia stato lanciato alcun allarme.
Il Boeing 777-2H6 (ER), il cui codice di registrazione è 9M-MRO ed il numero di costruzione è 28420, era stato consegnato alla compagnia aerea il 31 Maggio 2002, ma aveva volato per la prima volta il 14 Maggio dello stesso anno. Il velivolo (l'aereo che è scomparso, n.d.r.), ad oggi, risulta avere undici anni ed otto mesi e si tratta di un' "età" ancora "giovane" per gli aerei mantenuti in buono stato.
Si tratta del disastro aereo più grave mai avvenuto a bordo di un Boeing 777.
(In foto il Boeing 777-2H6ER , 9M-MRO da planespotters.net)
Alessia Malachiti