Dio ci lascia liberi di scegliere? E noi dobbiamo lasciare liberi i nostri figli?
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La libertà di scelta è un bene prezioso, che riempie la persona umana di dignità. Ma non elimina la legge morale e la verità oggettiva. D. Francesco Brancaccio, docente di teologia fondamentale presso l’Istituto teologico di Cosenza, risponde a una coppia di genitori di Firenze.
R. Grazie della vostra domanda, carissimi Adele e Giacomo. È molto significativo che sia formulata insieme, da due genitori, sul senso della loro missione cristiana verso i figli.[MORE]
Libertà di scegliere e capacità di amare
Parto da un esempio. Da voi in Toscana ci sono famosi e pregiati vigneti. Danno un’ottima uva, non per loro scelta, ma perché è questa la loro natura, sapientemente valorizzata e perfezionata dalla cura di coltivatori esperti. La vite “dona” l’uva: questo dono è la sua verità più propria, ma certamente non è una sua scelta e non lo definiamo un gesto di amore. Per essere se stessa, la vite non ha bisogno di scegliere e amare.
L’uomo invece è fatto ad immagine di Dio che è Amore. È se stesso solo se ama. In cosa consiste l’amore? Nel dare noi stessi secondo la verità che è in Dio. Portarci nella verità dei comandamenti, donare noi stessi secondo le beatitudini, realizzare santamente la nostra vocazione specifica e la volontà attuale che il Signore ci manifesta. Senza capacità di scelta, potremmo dare buoni frutti per natura e perché “coltivati” da Dio, come la vite, ma non potremmo amare, non saremmo persone umane.
Cos’è allora la libertà di scelta che Dio ci lascia, ci affida? Non è l’arbitrio di prendere qualsiasi decisione, nel bene o nel male, in coerenza solo con i propri pensieri. È la capacità di vedere e scegliere il bene, la verità, anche a costo di sacrificio, fino al dono di sé, fino all’amore più pieno.
Scegliendo liberamente il male, l’uomo non è libero, ma schiavo. Liberamente si può scegliere l’omicidio, l’adulterio, la superbia, il vizio. Ma la scelta del peccato, della falsità, rovina l’uomo, lo distrugge. Solo la scelta della verità rende liberi. E la verità è Cristo. L’uomo che accoglie, conosce, sceglie, ama Cristo è l’uomo libero, è l’uomo vero, che è pienamente se stesso.
La verità non costringe, ma obbliga
Da questo principio derivano diverse conseguenze. Voi chiedete a proposito del compito dei genitori verso i figli. Comprendete che educarli alla libertà di scelta non significa accettare come buona qualsiasi loro determinazione. Significa piuttosto educarli alla verità e alla responsabilità di seguirla in modo consapevole e quindi libero. La verità non “costringe”, ma “obbliga”. Non si impone con la coercizione, ma rende l’uomo responsabile di seguirla, “obbligato” per morale, per natura e per amore. Vi riferite all’educazione dei figli circa l’importanza della Messa: ecco, il vostro lavoro di esempio, insegnamento e preghiera sarà il punto di riferimento per i vostri figli, che vi abiliterà a domandare anche a loro di seguirvi in parrocchia.
Il vostro esempio potrà anche dare loro il senso dell’“obbligo” di santificare il giorno del Signore. Non si tratta dunque di costringerli a partecipare alla Messa e neanche di accettare come buona ogni loro scelta in proposito. Si tratta piuttosto di mostrare loro la responsabilità di dire sì all’amore del Signore e di viverlo voi stessi. La vostra preghiera accompagni la vostra opera di genitori, perché sia lo Spirito Santo a creare la piena comunicazione e comunione tra voi e i vostri figli, sotto ogni aspetto della loro crescita e formazione.
Don Francesco Brancaccio
Si ricorda che ognuno può porre i propri dubbi, i propri interrogativi scrivendo al seguente indirizzo di posta elettronica [email protected] . Si cercherà di fornire a tutti una risposta.