Diabete Italia: al via la campagna di comunicazione sociale 2012
Salute Lombardia

Diabete Italia: al via la campagna di comunicazione sociale 2012

venerdì 24 febbraio, 2012

MILANO, 24 FEBBRAIO 2012- Martedì 28 febbraio 2012 alle ore 11.30, presso il Circolo della Stampa di Milano, Palazzo Bocconi, in Corso Venezia 48, nel corso di una coferenza stampa, sarà presentata la campagna di comunicazione sociale di Diabete Italia. In sintonia con l'International Diabetes Federation (IDF) e il Ministero della Salute, Diabete Italia, l'organizzazione che nel nostro Paese rappresenta il mondo del diabete, promuove una campagna di sensibilizzazione delle istituzioni e dell'opinione pubblica che nel corso del 2012 si propone di fare luce su questa malattia che colpisce in Italia oltre 3 milioni e mezzo di persone, pari al 6% della popolazione.

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Lo spot dal titolo "Chi ha il diabete non corre da solo", in programmazione da gennaio, costituisce la prima iniziativa di questa campagna ben più ampia, di cui verranno illustrati obiettivi e pianificazione. Come si legge sul sito di Diabete Italia, in merito allo spot, come evidenzia Umberto Valentini, presidente di Diabete Italia a scelta è caduta sul concetto di 'correre insieme', che fra i molti aspetti del diabete è quello che rappresenta anche lo spirito e il ruolo di Diabete Italia. A dire il vero noi eravamo perfettamente disposti a investire risorse significative per aiutare a capire cosa è il diabete senza preoccuparci di presentare la nostra organizzazione, ma questo concetto dell'essere insieme intorno alla persona con diabete raffigura perfettamente anche il nostro specifico ruolo".

Alla presentazione parteciperanno:

- Sen. Emanuela Baio, Presidente Comitato nazionale per i diritti
della persona con diabete

- Paola Pisanti, Presidente Commissione nazionale diabete, Ministero
della salute

- Luciano Bresciani, Assessore alla sanità, Regione Lombardia

- Umberto Valentini, Presidente Diabete Italia

- Matteo Bonomo, Gruppo comunicazione sociale Diabete Italia

- Laura Cingoli, Comitato coordinamento Diabete Italia

- Patrizia Pappini Oldrati, Gruppo comunicazione sociale Diabete


Stando ai dati diffusi sul sito di Diabete Italia: il numero di persone con diabete di tipo 2 è in veloce crescita sia nei Paesi avanzati, sia nei Paesi che hanno da poco iniziato il loro sviluppo economico. Questa impennata nel numero di casi diagnosticati e in quelli stimati è dovuta soprattutto: alle modifiche quantitative e qualitative nell'alimentazione (si mangia di più e peggio) al minor dispendio energetico (il lavoro richiede meno fatica, non ci si muove a piedi, si sta lunghe ore fermi) queste modifiche allo stile di vita spesso associate al sovrappeso o alla obesità, fanno probabilmente scattare una tendenza geneticamente ereditata a sviluppare il diabete.

In particolare, si calcola che in Italia oggi: 3 milioni di persone abbiano il diabete di tipo 2 e siano diagnosticate e seguite: si tratta del 4,9% della popolazione. Un milione di persone abbiano il diabete di tipo 2 ma non siano state diagnosticate: è l'1,6% della popolazione Inoltre, 2,6 milioni di persone presentano difficoltà a mantenere le glicemie nella norma, una condizione che nella maggior parte dei casi prelude allo sviluppo del diabete di tipo 2. Parliamo del 4,3% della popolazione In pratica oggi il 9,2% della popolazione italiana ha difficoltà a mantenere sotto controllo la glicemia. Nel 2030 si prevede che le persone diagnosticate con diabete saranno 5 milioni.

 Che cos'è il diabete mellito:

Si definiscono 'diabete mellito' (o 'diabete') tutte le malattie e condizioni che, non trattate, portano a un eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia).

Il diabete di tipo 2

La forma più frequente di diabete, il diabete di tipo 2 si manifesta generalmente dopo i 40 anni, soprattutto in persone sovrappeso/obese. La sua evoluzione è lenta e priva di sintomi. Gradatamente la persona perde la capacità di controllare l'equilibrio della sua glicemia. È comunemente noto come 'diabete dell'anziano', 'diabete alimentare' o con la sigla DM2 o T2DM. È la forma di gran lunga più comune con milioni di casi in Italia.

Il diabete di tipo 1

Il diabete di tipo 1 è dovuto a una reazione autoimmunitaria che distrugge le betacellule del pancreas dove viene prodotta l'insulina. Essendo l'insulina necessaria a far entrare il glucosio nelle cellule, la persona con diabete di tipo 1 deve assumerla dall'esterno e fare in modo di averne sempre la quantità giusta nel sangue. Il diabete di tipo 1 insorge spesso in età pediatrica. Circa 100 mila bambini e ragazzi in Italia hanno il diabete di tipo 1 e sono seguiti da una rete di Servizi di Diabetologia Pediatrica all'interno dei quali team specializzati sono in grado di prescrivere le terapie più appropriate e soprattutto di educare la famiglia e i ragazzi a una corretta gestione del diabete.

La persona con diabete di tipo 1 infatti, sia nella infanzia, sia nella adolescenza, sia nella vita adulta, può svolgere una vita normale. Nessuna attività o obiettivo gli è precluso: esistono scienziati e fotomodelle, artisti e grandi campioni sportivi con diabete di tipo 1. Avere figli richiede programmazione e qualche attenzione, ma è perfettamente possibile. La persona con diabete deve tenere sempre presente l'effetto che ogni sua scelta, o ciò che gli accade, può avere sulla concentrazione di glucosio nel sangue.

Questo significa misurare spesso la glicemia e, sulla base di questi dati, prendere delle decisioni: assumere una determinata dose di insulina, fare o non fare dell'esercizio fisico, mangiare o non mangiare sostanze contenenti carboidrati. Il diabete di tipo 1 insorge più spesso nei primi 30 anni di vita. Questo significa convivere per lunghissimo tempo con il diabete e quindi è fondamentale per la persona con diabete di tipo 1 mantenere il più possibile vicino alla norma la glicemia, evitando iperglicemie (quantità troppo elevata di glucosio nel sangue) che a lungo andare generano le complicanze ma anche ipoglicemie (carenza di glucosio nel sangue).

Il diabete gestazionale

Il diabete gestazionale è una forma temporanea di diabete che caratterizza una percentuale delle gravidanze. A partire dal secondo trimestre di gestazione la madre non riesce a tenere sotto controllo la glicemia. Questo tipo di diabete, che caratterizza una quota importante delle gravidanze, sembra scomparire dopo il parto. È chiamato anche diabete gravidico o GDM.

Altre forme di diabete

Esistono forme di diabete per così dire 'intermedie' fra il tipo 1 e il tipo 2 come il Lada (che insorge nella seconda parte della vita come il diabete di tipo 2 ma evolve presto verso la completa insulinodipendenza come il diabete di tipo 1) e il Mody una famiglia di condizioni molto diverse generalmente presenti in determinati ceppi familiari. Il diabete può essere secondario (cioè causato da un'altra malattia o da una terapia o da un incidente).

Detto ciò, concludo con il messaggio che si vuole trasmettere con lo spot: "Certo, in ogni passo della sua vita il ragazzo e tutte le persone con diabete, di ogni età, devono fare uno sforzo in più degli altri. Ma quando non si è soli il percorso ci appare meno duro.E la strada che dobbiamo compiere ci invita a scoprire la forza che abbiamo dentro di noi".

(Fonte: Sito di "Diabete Italia", Video Youtube: Spot, "Chi ha il diabete non corre da solo" )

 

Rosy Merola


Autore
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