Crollo Pompei: Franceschini soddisfatto per apprezzamenti Ue su provvedimenti presi
Entra nel nostro Canale Telegram!
Ricevi tutte le notizie in tempo reale direttamente sul tuo smartphone!
POMPEI, 6 MARZO 2014 - "Accolgo con grande favore le misure molto concrete annunciate ieri dal ministro della Cultura per la salvaguardia di Pompei. Il nostro impegno resta fermo e siamo pronti a considerare nuovi finanziamenti dai fondi per la programmazione 2014-2020", questo quanto detto dal commissario Ue alle Politiche regionali Johannes Hahn. Un sostegno che sarà utile, anche se, come sottolinea il nuovo soprintendente agli Scavi Massimo Osanna, c'è anche il problema di spendere i soldi disponibili nei tempi previsti. "Sarà difficile spendere i 105 milioni di euro destinati dall'Ue ai restauri previsti nel Grande Progetto Pompei. Serve una proroga”.
Secondo quanto si apprende da fonti europee, col check annunciato, Hahn intende valutare il funzionamento del progetto, che dovrà essere ultimato entro il 31 dicembre 2015, e punta a mantenere la pressione sulle autorità italiane affinchè bandiscano tutte le gare e portino a pieno compimento l'iniziativa entro la data prevista.
La volontà del commissario affinché il Grande progetto per il sito archeologico vada in porto, è testimoniata anche dal fatto che la dg alle Politiche regionali ha deciso di innalzare la quota di finanziamento, portandola da 42 a 74 milioni, sui complessivi 105, questo "per garantirne la sopravvivenza, senza che gravi troppo sul budget italiano". [MORE]
Il Ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini, esprime soddisfazione per gli apprezzamenti ricevuti dalla Comunità Europea riguardo l'impegno dell'Italia nella tutela del sito archeologico di Pompei. "Le parole dei commissari europei Johannes Hahn e Androulla Vassiliou sulle misure adottate ieri per la salvaguardia di Pompei – ha dichiarato Franceschini – fanno capire che il cammino intrapreso è quello giusto. Ora bisogna andare avanti con determinazione, ne va della credibilità del Paese".
All'indomani del vertice con il ministro di Beni Culturali e Turismo nella città antica si respira aria di ottimismo. Preoccupa tuttavia la carenza di personale di "fascia intermedia" necessario ad assicurare la manutenzione ordinaria: muratori, carpentieri, falegnami, che negli anni sono andati in pensione e non più sostituiti. "Ne servirebbero un'ottantina, in grado di prevedere ed effettuare interventi puntualmente – afferma Luigi Malnati, direttore generale per le Antichità - Il loro lavoro non può essere affidato all'esterno. È necessario, pertanto pensare a nuove assunzioni per Pompei. Per la prima emergenza sono stati assunti architetti e archeologi. Ma l'organico manca della linfa costituita dagli operai che da anni, a causa del blocco delle assunzioni, per problemi amministrativi dello Stato, ci dota oggi di personale tra i 45 e i 60 anni. Se non si rinnova, i problemi non potranno essere risolti".
Michela Franzone