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MILANO, 05 GIUGNO 2012- In queste ore, i timori concernenti l'Eurozona, hanno indotto anche gli Stati Uniti a studiare le opportune misure per cercare di contenere i possibili effetti negativi. Infatti, come ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca, Jay Carney, "Gli Stati Uniti vogliono 'isolare' la loro economia dagli effetti negativi della crisi dell'eurozona. Il presidente ha ribadito venerdì che la situazione in Europa ha creato senza dubbio un vento contrario per l'economia globale e quindi per quella americana. Per questo dobbiamo adottare ogni passo possibile per isolare la nostra economia dagli effetti negativi della crisi dell'eurozona".
Il portavoce ha proseguito, "Servono maggiori passi dall'Europa per superare la crisi. I mercati rimangono scettici sul fatto che le misure sinora intraprese siano sufficienti per assicurare la ripresa dell'Europa e rimuovere il rischio di un aggravamento della crisi. Per questo riteniamo ovviamente che altri passi debbano essere intrapresi".
A tali parole è seguita la replica della Ue. Secondo Olivier Bailly, portavoce della Commissione europea, "Gli Stati Uniti comprendono perfettamente gli sforzi che facciamo per rispondere alla crisi. "Il presidente Obama ha detto che ha fiducia nella capacità dell'Europa di rispondere alla crisi". Aggiunge poi Bailly, "Le discussioni che abbiamo a livello bilaterale, multilaterale e tecnico dimostrano che gli Stati Uniti hanno una perfetta comprensione degli sforzi che facciamo e che su un gran numero di punti abbiamo il loro pieno sostegno". [MORE]
Il portavoce del commissario agli Affari economici e monetari, Olli Rehn, ha voluto precisare che la conference call del G7 di oggi, "rientra nei contatti regolari e utili tra i partner sulla situazione economica e non indica un peggioramento della crisi". Per Amadeu Altafaj, "Direi che è un'esagerazione interpretarla così. Non descriverei nessuno di questi scambi regolari come un incontro straordinario, di crisi o un allarme".
Il portavoce ha poi chiarito che nel corso della conference call "informiamo i nostri partner internazionali circa lo stato dell'arte della nostra risposta alla crisi, tra cui gli sforzi per il consolidamento di bilancio, il rafforzamento del settore bancario e le riforme a sostegno della crescita". Altafaj, ha anche aggiunto, "Che ci sia preoccupazione sulla situazione in Europa, francamente lo trovo normale. Siamo i primi a riconoscerlo, non stiamo nascondendo nulla sotto il tappeto".
Sulle dichiarazioni della Casa Bianca all'Europa, si è espresso anche il ministro degli Esteri, Giulio Terzi, "una preoccupazione condivisa non solo a Washington ma anche nelle capitali europee. Quello da Washington, non è un richiamo ma un invito a procedere in modo unitario e coeso". Del resto, evidenziaTerzi, "Le preoccupazioni americane erano state espesse molto chiaramente gia' a Camp David in occasione del G8".
Più pungente il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, che ha affermato, "Non ha senso rinfacciarsi le responsabilita' gli uni con gli altri. Non mi risulta che la crisi sia cominciata in Europa. Lehman Brothers non era una banca italiana ne' francese".
Intanto, sul fronte Spagna, come ha riportato Bloomberg, il ministro spagnolo del Bilancio Cristobal Montoro ha chiesto che l'Europa metta a disposizione fondi per le banche spagnole. In un'intervista alla radio Onda Cero, Montoro ha evidenziato che gl'istituti di credito spagnoli non hanno bisogno di una quota "eccessiva di fondi, e la questione è da dove vengono quelle cifre. Per questo è così importante che le istituzioni europee si aprano e ci aiutino a ottenere i fondi, perché non stiamo parlando di cifre astronomiche".
A tal riguardo, secondo il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schaeuble all'Handelsblatt, "Il governo spagnolo sta prendendo tutte le decisioni giuste, nonostante non vi sia per una crisi di questa portata una ricetta infallibile. Tuttavia noi siamo messi meglio di due anni fa. "Non c'é una strada comoda per l'Europa". Poi, il ministro delle Finanze Wolfgang Schaeuble, sempre al giornale economico Handelsblatt, ha sottolineato, "Il governo tedesco lo ha sempre detto: prima della introduzione degli eurobond serve una vera unione di bilancio".
(Fonte: Ansa, Adnkronos)
Rosy Merola