Cos'è lo stalking e chi è lo stalker: il racconto di una vittima
Cronaca Lazio Roma

Cos'è lo stalking e chi è lo stalker: il racconto di una vittima

mercoledì 24 novembre, 2010

Stalking! Una parola entrata da poco nel linguaggio quotidiano di molti di noi e che è divenuta in poco tempo, dopo la sua regolamentazione giuridica, argomento principale di convegni e corsi di aggiornamento. Finalmente quegli “atti persecutori”, che riguardano sia gli uomini che le donne, possono essere condannati con più incisività e le vittime di personaggi pericolosi e maniacali, trovano tutela nel nostro ordinamento oltre che nelle forze dell’ordine.[MORE]

Ma chi è lo stalker? Un “molestatore assillante”, che ossessionato da una persona compie azioni con l’unico scopo di imprigionarla, sequestrarla psicologicamente, attraverso tutti i mezzi che conosce, anche i social network come Facebook.

Abbiamo 5 tipologie di stalker:

  • Il soggetto rifiutato;
  • Il rancoroso (il cliente insoddisfatto di un servizio);
  • Il molestatore in cerca di intimità (persone con scarse capacità relazionali e quindi isolate da un punto di vista sociale);
  • Il corteggiatore inadeguato (incapace di osservare le regole e di realizzare un adeguato corteggiamento);
  • Il predatore (il più pericoloso, per i maggiori rischi di natura sessuale e omicida per la vittima, perché non ha mai avuto relazioni con lei).

Sono molti i fattori che possono portare un soggetto a diventare stalker. Spesso lo stalker non riesce ad accettare di essere stato lasciato, è completamente incapace di gestire la frustrazione dell’assenza. Generalmente è un tipo insicuro, diffidente, riservato e si difende in modo infantile, ama in modo immaturo. Tutto questo conduce a comportamenti vendicativi, ossessivi o rabbiosi.

La vittima è completamente sottomessa. Col molestatore si crea un vincolo, un legame sottile ed invisibile, che spesso la induce a non prendere provvedimenti ed a subire, semplicemente.

Esiste anche una categoria sociale a rischio di stalking, rappresentata da tutti gli appartenenti alle professioni di aiuto, che diventano bersaglio delle persone che hanno sostenuto, perché spesso si crea un legame profondo e proprio questa relazione nella loro mente viene proiettata come un affetto particolare oppure perché si attribuisce all’helper la responsabilità di quello che accade nella propria vita.

Psicologicamente lo stalking lascia delle vere e proprie ferite che possono mutare in patologie come la depressione, l’ansia, i disturbi del sonno, disturbi alimentari, avversione sessuale, fino ad arrivare ai pensieri suicidi. Per non parlare del fatto che una vittima di stalking, nella maggior parte dei casi, ha una vita sociale limitata, cambia spesso numero di telefono, subisce danneggiamenti alle proprie case, automobili ed è costretta a sobbarcarsi ingenti spese tra legali e terapeuti.

È il caso ricordare che purtroppo non c’è una soluzione bella e pronta, impacchettata per l’uso uguale per tutte le vittime di stalking. È una gabbia invisibile si può solo essere informati su cosa fare nell’eventualità! È meglio sempre impedire l’incontro col proprio persecutore, non frequentare luoghi isolati ed evitare di creare una relazione anche solo verbale con lui. Le frasi del genere “ti ascolto” o “ti capisco”, non bisogna mai manifestare la propria paura, tutto questo dà spazio ad una comunicazione relazionale che non è positiva, anzi potrebbe eccitarlo di più ed invogliarlo a continuare.

È utile, inoltre tenere un diario e registrare tutto, non avere una vita troppo prevedibile, cambiare sempre strada. Senza timore, informare le forze dell’ordine, preventivamente, è sempre la migliore risorsa, richiedere un ammonimento al questore, subito dopo chiedere una consulenza legale e conservare le prove di ogni contatto con lo stalker, annotare tutte le minacce scritte e verbali, stampare e copiare su disco fisso tutte le e-mail, conservare la documentazione di ciò che è avvenuto assieme ai biglietti, numero di targa, abbigliamento…ogni cosa possa risultare utile per il passo successivo e fondamentale: la DENUNCIA.
L’unica soluzione definitiva, è quella di denunciare il proprio stalker. Non ha importanza dove appena vedi un palazzo utile, che sia Questura, Commissariato, Caserma dei Carabinier…è sufficiente entrarci e chiedere aiuto.

Lo stalking è un reato in moltissimi Paesi del mondo. In Italia è divenuto un delitto nel 2009 con il decreto legislativo 23 Febbraio 2009, numero 11 ed è stato inserito nel codice di penale come reato all’art.612 bis:
Atti persecutori - Salvo che il fatto costituisca più grave reato, è punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque, con condotte reiterate, minaccia o molesta taluno in modo da cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero da ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero da costringere lo stesso ad alterare le proprie abitudini di vita.
La pena è aumentata se il fatto è commesso dal coniuge legalmente separato o divorziato o da persona che sia stata legata da relazione affettiva alla persona offesa.
La pena è aumentata fino alla metà se il fatto è commesso a danno di un minore, di una donna in stato di gravidanza o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, ovvero con armi o da persona travisata.
Il delitto è punito a querela della persona offesa. Il termine per la proposizione della querela è di sei mesi. Si procede tuttavia d’ufficio se il fatto è commesso nei confronti di un minore o di una persona con disabilità di cui all’articolo 3 della legge 5 febbraio 1992, n. 104, nonché quando il fatto è connesso con altro delitto per il quale si deve procedere d’ufficio.

Vivere un’esperienza di questo genere segna per tutta la vita! Noi di “www.infooggi.it” abbiamo incontrato una vittima di stalking, “Elena”, un nome inventato, perché queste catene invisibili ti cancellano anche la personalità, che ha voluto raccontare la propria esperienza per evitare che tutto ciò capiti ad altri e per invogliare a denunciare i propri persecutori poiché è l’unico modo per liberarsene.

Scarica il fac-simile di richiesta di ammonimento per stalking al questore

 

(Ascolta l'intervista)


Autore
https://www.infooggi.it - Il Diritto Di Sapere

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