Commissione Grandi Rischi: polemiche e nuove intercettazioni
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L’AQUILA, 26 OTTOBRE 2012 - Condanna a sei anni di reclusione e 7,8 milioni di euro di risarcimento danni per i membri della Commissione Grandi Rischi accusati di non aver divulgato l’allarme terremoto dell’Aquila il 31 marzo 2009 dopo la loro riunione.
Nella sentenza del 22 ottobre il giudice, Marco Billi, li ha incolpati di aver «sottovalutato il pericolo del sisma» e pertanto ha emanato la condanna per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose ai danni dei sette membri della Grandi Rischi: Franco Barbieri, Enzo Boschi, Mauro Dolce, Bernardo De Bernardinis, Giulio Selvaggi, Claudio Eva e Gianmichele Calvi.
Sentenza giusta?
Attualmente si stanno scatenando le polemiche.
Il Presidente della Provincia e il sindaco dell’Aquila si sono dimostrati soddisfatti della condanna, ma gli aquilani hanno dichiarato che, per loro sei anni sono pochi.
A favore della loro posizione non può che esserci l’allarme lanciato da Giampaolo Giuliani poche settimane prima del sisma. Il tecnico dell’istituto di Fisica, infatti, aveva previsto un forte terremoto nella città di Sulmona (AQ), notoriamente sismica e vicina al capoluogo, basandosi su ricerche empiriche e non confermate; egli aveva osservato la fuoriuscita del gas Randon, un gas nobile radioattivo, che in presenza di terremoti dovrebbe espandersi in misura maggiore, si tratta tuttavia di un’ analisi che è ancora caso di studio e pertanto non confermata. Alcuni aquilani, in misura preventiva, abbandonarono le proprie case prediligendo le zone di mare più sicure, ma la maggior parte rimase in zona poiché Bertolaso, Capo della Protezione Civile nel 2009, aveva dichiarato il falso allarme e aveva definito Giuliani un «luminare» del terremoto.
Bertolaso è attualmente indagato per il secondo capitolo del processo a causa di alcune intercettazioni telefoniche avvenute tra lui e Enzo Boschi, ex presidente dell’ INGV (Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia) e membro della Grandi Rischi; in questa occasione il Capo della Protezione Civile ha ammesso di aver mentito ai cittadini aquilani sull’effettivo scopo della riunione della Commissione che si sarebbe svolta il 9 aprile 2009, tre giorni dopo la scossa, e ha affermato che «è ovvio che la verità non la si dice». Enzo Boschi, durante la telefonata, ha confermato la posizione collaborativa della Commissione.
( Intercettazione )
Ieri i membri della Grandi Rischi si sono dimessi per protesta, dichiarando che i terremoti non sono prevedibili e come recita il “Washington Post” sono stati accusati«per non essere riusciti a fare magie».
Il Ministro dell’Ambiente, Clini, si è mobilitato per evitare queste dimissioni, ritenendo la condanna inadeguata persino ai tempi di Galileo e precisando che «non si tratta di una critica verso la magistratura» ma di una critica verso l’incapacità di considerare il terremoto come un fenomeno naturale, impossibile da prevedere e che è tutt’oggi materia di studi empirici.
(in foto: L'Aquila dopo il terremoto, fonte: julienews)
Erica Benedettelli[MORE]