Chiuse le consultazioni, l'incarico forse domani. Tensioni per formazione nuovo governo
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ROMA, 16 FEBBRAIO 2014- Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha chiuso le consultazioni, ma per l’attribuzione dell’incarico a premier bisognerà forse aspettare domani. “Ho ritenuto di dover dare la massima rapidità alle consultazioni e poi dare spazio e serenità per i lavori successivi, così il premier incaricato avrà tutto il tempo necessario per i suoi approfondimenti” spiega il Capo dello Stato.
Consultazioni “utili, intense e non formali”. Queste le parole usate da Napolitano per descrivere gli incontri con i partiti politici di ieri. Rapide, per dare appunto più tempo a Matteo Renzi di definire alcune questioni ed organizzare la squadra di governo. In queste ore è infatti notevolmente aumentato il pressing dei partiti sulla spartizione delle poltrone ministeriali.
“Non siamo in grado di assicurare il lieto fine” dice Angelino Alfano al termine delle consultazioni con Napolitano. Il leader del Nuovo centrodestra e ministro dell’Interno nel governo uscente di Letta, con ogni probabilità, punta a vedersi riconfermare al Viminale. “Abbiamo detto al Presidente della Repubblica che siamo animati da buona volontà ma che l'esito è incerto, perché vogliamo vederci chiaro su una coalizione che non deve virare a sinistra e che deve avere programmi chiari”. Prende tempo Alfano, mentre instaura un pugno di ferro con il sindaco di Firenze e probabile nuovo premier Matteo Renzi. “Se la coalizione si sposterà a sinistra noi diremo no alla nascita di un nuovo governo. Il programma non si può fare in 48 ore. Se l'ambizione è grande, non deve esserci fretta. Non vi sono le condizioni per chiudere un accordo di governo in 48 ore. In quattro e quattr'otto non ce la si può fare se si vogliono fare cose grandi”. È deciso Alfano a non perdere il proprio ruolo e chiede di “mettere nero su bianco i punti programmatici per la nascita del nuovo governo”. Anche Nunzia de Girolamo ribadisce la necessità di fare le cose con calma e con i tempi necessari .“Deve essere un governo non di sinistra. Non faremo parte della foto di famiglia senza sapere quali sono i valori, c’è bisogno di tempo per capire com'è il programma. Priorità sono lavoro, occupazione, problemi delle famiglie”. E Alfano aggiunge: “Noi saremo gli avvocati del ceto medio italiano, quel ceto che ha patito la crisi”.
Non avrà vita semplice la nascita di questo esecutivo insomma. Se già chi prima giocava nella squadra di Letta ha annunciato che non se ne starà seduto ad aspettare, le opposizioni sembrano decise a dare filo da torcere a Renzi. I 5 stelle, che già non si sono presentati dal Capo dello Stato, hanno dato vita alle loro “controconsultazioni” in piazza. E dal suo blog Grillo scrive: “Non andremo alle consultazioni-farsa di Napolitano. Non essendoci il tempo materiale per una consultazione in Rete, l’assemblea del gruppo parlamentare M5S lo ha deciso in modo aperto e democratico. Napolitano non ha nemmeno rimandato Letta alle Camere per dare al Parlamento l'opportunità di un giudizio complessivo sul suo governo dei larghi inciuci”.
Anche la minoranza del Pd che fa capo a Gianni Cuperlo non si mostra ben disposta a lavorare con Renzi e propongono un proprio programma. Pippo Civati annuncia battaglia, soprattutto dopo la notizia fatta circolare nella giornata di ieri di un possibile accordo con Forza Italia. “Lo scrivono parecchi giornali, Renzi avrebbe sentito Verdini per poter ridimensionare Alfano con qualche senatore. Ecco, io questa cosa l'avrei già smentita stamane”.
Federica Sterza
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