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ROMA 27 GENNAIO 2012 – L'esasperazione, la sordità della classe dirigente e un degli operai sardi intervenuti ieri sera a Servizio Pubblico non ci ha visto più e ha inveito contro l'ex ministro della giustizia. "Castelli, non mi devi rompere i coglioni a me!". Così il leghista Roberto Castelli lascia lo studio di Servizio Pubblico salutando i presenti.
La critica si inserisce all'interno delle testimonianze dei “forconi” sardi e siciliani. Infatti, prima di essere preso a male parole, Castelli era stato protagonista di uno scontro verbale con i “forconi” siciliani ai quali aveva rimproverato: “ La Sicilia è quella che spreca di più!”. “Dobbiamo chiederci perché non c'è più lavoro” controbatte l'ex ministro, tempo di qualche battuta e l'operaio sbotta. “L'industria è ferma perché non c'è il metano – risponde imbufalito l'uomo – la classe dirigente degli ultimi 30 anni ha commesso il reato più grave che si poteva fare: ha rotto il patto fra generazioni! E state chiudendo le aziende più strategiche che ci sono nel paese!”. [MORE]
E intanto la rete, specialmente su Twitter, impazza. Mentre qualcuno gli rimprovera di non saper far altro che scappare, altri ricordano a Castelli gli elettori della Sardegna. Per caso la Lega non è più interessata a quella parte dell'elettorato? Altri trovano nel gesto di Castelli “la metafora perfetta” per descrivere le azioni di governo degli ultimi 17 anni. Gli utenti di Twitter ci ricordano anche di come, tempo fa, fosse stato proprio l'ex ministro a mancare di rispetto al ricercatore Emanuele Ferragina nel corso del talk show Rapporto Carelli.
In video il (mancato) confronto fra l'operaio sardo e l'ex ministro Castelli.
Cecilia Andrea Bacci