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NAPOLI, 27 MARZO 2013 - Quentin Tarantino oggi compie 50 anni, 28 dei quali li ha trascorsi creando e amalgamando generi cinematografici, fino al raggiungimento del suo stile pulp, unico e irripetibile.
Sin da piccolo, il regista originario di Knoxville, ha mostrato grande passione per i B-movie e successivamente per i western italiani dei primi anni settanta, capeggiati da Sergio Leone.
A soli quattordici anni, Tarantino, lavora alla sua prima sceneggiatura Captain Peachfuzz and the Anchovy Bandi, più avanti, invece, verso l’inizio degli anni ‘80, trova lavoro presso il videonoleggio Manhattan Beach Video Archives, luogo che gli ha permesso di fare ricche scorpacciate di cinema e di incontrare il collega Roger Avary, col quale ha lavorato durante la sua carriera cinematografica.[MORE]
Proprio grazie alla collaborazione con Avary, infatti, Quentin Tarantino si inizia a far conoscere con le sue sceneggiature. La prima, intitolata Una vita al massimo (True Romance), scritta nel 1987 e venduta per 500.000 dollari, è diventata, nel 1993, un film diretto da Tony Scott. In seguito, ha scritto Assassini nati (Natural Born Killers), sceneggiatura venduta per 400.000 dollari e portata sul grande schermo nel 1994 da Oliver Stone, col quale ebbe un brusco litigio a causa di alcuni cambiamenti effettuati al suo script.
Nel 1990 Tarantino da’ vita alla sceneggiatura di Dal tramonto all'alba (From Dusk Till Dawn) che, cinque anni dopo, diventa un film del suo collega, nonché caro amico, Robert Rodríguez.
Da qui in poi, la strada cinematografica ancora dissestata di quel ragazzaccio appassionato di cinema si spiana, diventando più agevole. Nel 1991, infatti, incoraggiato dall’incontro col produttore Lawrence Bender, Quentin Tarantino scrive e dirige, in sole cinque settimane, il suo primo film, Le iene (Reservoir Dogs).
Da questo momento in poi, arrivano una serie di grandi soddisfazioni per il regista, tra queste c’è l’ammissione al Sundance Film Institute di Robert Redford, presso il quale riscuote grande successo da pubblico e critica.
Ma la filmografia di Tarantino è ancora acerba ed ha ancora molto da dire, e tanto sangue da versare, infatti, dopo le Iene, scrive e dirige Pulp Fiction nel 1994, film che gli ha permesso di vincere l’Oscar per la miglior sceneggiatura e la Palma D’Oro al Festival di Cannes. A seguire dirige anche Jackie Brown nel 1997, per poi prendersi una pausa e tornare, nel 2003 e nel 2004 con Kill Bill – Vol. e I e Vol. II.
Dopo un’altra dose letale di pulp nel 2007, con Grindhouse - A prova di morte (Death Proof), un’ insolita quanto geniale tripletta di pellicole balena nella mente del maestro: la trilogia della “vendetta storica”, composta da Bastardi Senza Gloria, Django Unchained, col quale quest’anno ha vinto il suo secondo Oscar per la miglior sceneggiatura, e Killer Crow, programmato per il 2014.
Quella di Quentin Tarantino è una carriera conquistata lentamente con talento innato ma soprattutto con tanta passione, definita quasi maniacale. La sua bravura risiede nel saper inventare storie originali restando costantemente ispirato ai film e ai personaggi che lo hanno influenzato durante il suo percorso cinematografico. Più volte è stato accusato di “copiare” da grandi film e da grandi autori e lui più volte ha risposto che “i veri artisti non copiano, rubano”. Tarantino, infatti, è forse il ladro cinematografico più abile del nostro tempo, in grado di contaminarsi contaminando, regalando allo spettatore un nuovo modo di apprezzare e di omaggiare il cinema, partendo da ingredienti basilari: una buona storia, dei bravi attori, delle magnetiche attrici e dei dialoghi studiati ad hoc, per collegare il tutto.
Come ogni star che si rispetti, anche la carriera del maestro del pulp ha subito numerose critiche e polemiche, tra le più conosciute quelle che accusano i suoi film di essere violenti. A questo il regista ha risposto usando una chiara e divertente metafora musicale: “Sono film di Quentin Tarantino. Non è che uno va a un concerto dei Metallica e chiede a quegli stronzi di abbassare il volume”.
Questo è Quentin Tarantino: irriverenza, divertimento e cinefilia. È un artista tra i più completi, in grado di annegare col sangue vermiglio, le critiche negative di coloro che il suo cinema lo odiano e di esaltare, con il suo modo personale di interpretare la settima arte, quelle positive di coloro che, invece, il suo cinema lo amano e lo ameranno.
Buon compleanno, maestro!
Marcella Cerciello [ www.cinemarcy.blogspot.com ]